Brasile. Ritirato il passaporto all’ex terrorista Cesare Battisti

Notizie Geopolitiche –

Si arricchisce di un nuovo capitolo il caso dell’ex terrorista italiano Cesare Battisti, dopo che il giudice brasiliano Sergio Castresi de Souza Castro, del distretto di Cananeia, ne ha disposto il ritiro del passaporto in quanto aveva prodotto documenti falsi per il proprio matrimonio, avvenuto nel 2015 con la cittadina brasiliana Joice Lima.
I due dovranno anche rimanere nel comune di residenza, Cananeia, dovranno essere sempre a disposizione delle autorità e non potranno uscire di casa dopo le 22.00. Alla base del ritiro del passaporto e delle restrizioni vi è il rinvio a giudizio per essere il 5 settembre scorso stati fermati nella città di confine di Corumbà, nel Mato Grosso do Sul, con alcune migliaia di euro, denaro non dichiarato, mentre cercavano di passare la frontiera.
E’ tuttavia palese che si tratta solo di una corda che viene stretta, perché anche a causa delle pressioni italiane il Brasile vuole liberarsi dello scomodo ospite dei temi del suo protettore Lula, anche questi oggi in prigione per corruzione.
In Italia l’ex terrorista dei Proletari armati per il Comunismo Cesare Battisi è stato condannato a due ergastoli e a diversi anni di prigione per quattro fra omicidi e concorsi in omicidio, nella fattispecie il 6 giugno 1978 a Udine Antonio Santoro, maresciallo della Polizia penitenziaria, il 16 febbraio 1979 a Milano Pierluigi Torregiani, gioielliere, il 16 febbraio 1979 a Santa Maria di Sala, Lino Sabbadin, macellaio, il 19 aprile 1979 a Milano, Andrea Campagna, agente della Digos.
In novembre il ministro degli Esteri Angelino Alfano si è incontrato a Roma con il collega brasiliano Aloysio Nunes, e durante i colloqui si era parlato del caso Battisti per far sapere le pressioni dell’Italia sul rientro dell’ex terrorista.
La richiesta di estradizione è ufficialmente stata congelata per vizio di procedura.