Cina. Xi invita il Giappone a partecipare alla Nuova Via della Seta

di Enrico Oliari

Nonostante le tensioni per le isole contese Senkaku e Takesima, per le isole artificiali cinesi nel Mar Cinese Meridionale e le annose polemiche per le visite di membri del governo al santuario shintoista Yasukuni di Tokyo, dove tempio è custodito il Libro delle anime di quasi 2,5 mln di caduti, tra i quali 14 criminali di guerra di Classe A (crimini contro la Pace), il presidente cinese Xi Jinping ha invitato il Giappone a prendere parte al progetto della Nuova Via della Seta, che attraverso le direttrici di mare e di terra convoglierà i traffici da e per l’Europa.
Xi lo ha detto incontrando il segretario del Partito liberaldemocratico giapponese Toshihiro Nikai al summit dei paesi interessati (per l’Italia il premier Paolo Gentiloni), al quale ha riferito che il Giappone sarebbe un paese “benvenuto”.
Il Giappone potrebbe essere seriamente interessato a cooperare per il progetto, dal momento che il presidente Usa Donald Trump ha fatto saltare il Partenariato trans-Pacifico (Tpp) che aveva impostato Barak Obama.
Il Quotidiano del Popolo, organo ufficiale della Cina comunista, ha tuttavia fatto notare che permangono molti ostacoli ad una cooperazione fattiva con il Giappone, e che è necessario che Tokyo cambi “completamente la sua strategia nei confronti della Cina”.
Gli investimenti per la Nuova Via della Seta si aggirano sui 900 miliardi di dollari ed interessano i porti di Venezia e di Trieste.