di Vanessa Tomassini –
Le prime pagine dei giornali oggi riportano i successi delle politiche italiane in tema di immigrazione. Sembrerebbe infatti che le scelte fatte dalla squadra del governo Gentiloni stiano dando già i primi risultati, dopo che molte ong, rifiutatesi di firmare il codice di condotta per il coordinamento delle operazioni, hanno fermato le loro imbarcazioni, adducendo come scusante le minacce delle autorità libiche di sparare nelle acque della Zona Sar, cioè quella di propria competenza per il recupero e soccorso.
I “giovani identitari” impegnati nella missione “Defend Europe”, sostenevano tuttavia da tempo che fossero proprio alcune sigle umanitarie ad alimentare, seppure involontariamente, il traffico di esseri umani entrando in contatto addirittura nelle acque libiche con gli scafisti, da qui la decisione di sabotare le loro operazioni.
La C-Star è stata definita la nave nera, nei giorni scorsi si è parlato di un’avaria al motore e di una richiesta di aiuto, qualcuno crede che ci sia sotto ben altro… allora perché non chiederlo direttamente a loro? Come abbiamo provato a contattare alcune delle navi ong in questione, senza successo, a rispondere per la C-Star è Thorsten Schmidt, portavoce della missione Defend Europe, con il quale abbiamo cercato di capire di capire qualcosa in più sulla “loro” verità in tema di immigrazione e della tanto chiacchierata nave anti-migranti.
– Secondo voi perché le ong hanno deciso di fermare le navi? Davvero per le minacce della guardia costiera libica o c’è altro?
“Le ragioni sono tre. La prima sicuramente è il cambio delle politiche dei governi Europei, in particolare l’Italia, che attraverso l’adozione del Codice di Condotta ha rafforzato il coordinamento e quindi il controllo delle attività delle organizzazioni non governative. Seconda motivazione è che la missione Defend Europe ha fatto conoscere al pubblico il problema nel Mediterraneo dove le ong non facevano altro che incrementare l’immigrazione, facendo da taxi dalla Libia all’Europa. La terza ragione è sicuramente la decisione libica di proteggere la propria territorialità, chiudendo le proprie acque con la creazione della SAR zone. Le ong hanno visto la Guardia costiera libica sparare colpi in aria di avvertimento, iniziando a proteggere i propri confini. Noi crediamo ci sia un forte collegamento tra questi tre fattori”.
– Cosa ne pensa Defend Europe di questa scelta libica di chiudere le proprie acque?
“La Libia è un Paese con una totale assenza di sicurezza, noi abbiamo diversi contatti nel Paese e quello che risulta è una situazione catastrofica in termini di sicurezza, dove i contrabbandieri e i trafficanti umani hanno reso la situazione ancora peggiore e per interrompere questo la creazione della SAR zone è stata un’ottima decisione. Il controllo dei propri confini nel Mediterraneo non solo contribuisce a fermare il traffico di umani, ma anche a rendere la Libia un posto più sicuro per il suo stesso popolo. Che una nazione controlli i propri confini è una cosa assolutamente regolare. Ad ora le autorità libiche non hanno fatto nulla di sbagliato, hanno sparato dei colpi in aria di avvertimento. Questo è assolutamente normale. A bordo della C-Star ci sono dei giovani attivisti tedeschi che avevano avvertito le imbarcazioni delle organizzazioni non governative che non avevano alcun diritto di oltrepassare le acque internazionali ed entrare in acque libiche senza alcuna autorizzazione o coordinamento con le autorità statali“.
– Mi perdoni se la interrompo, la C-Star ha mai avuto qualche problema con la Guardia Costiera libica?
“Assolutamente no, perché noi lavoriamo anche per rendere la Libia più sicura in futuro, aiutando le autorità libiche. Inoltre c’è da dire che non abbiamo mai avuto problemi perché la C-Star non ha mai oltrepassato le acque internazionali, non è mai arrivata sotto-costa, come le ong. Noi siamo molto soddisfatti di questa scelta del governo libico“.
– Ma vi siete coordinati con la Guardia costiera libica?
“Al momento non c’è un vero e proprio piano di coordinamento. Quello che facciamo è passare alle autorità marittime libiche le informazioni. Quando ad esempio una nave delle ong attraversa illegalmente i confini, informiamo immediatamente la Guardia costiera libica“.
– Passiamo alla missione navale italiana: come vi rapportate, se ci sono contatti, con le navi della marina militare?
“Non le so dire esattamente se la C-Star si coordina direttamente con le navi italiane. Sicuramente siamo in stretto contatto e ci relazioniamo con il Maritime Rescue Coordination Centre di Roma (MRCC), questo è il nostro contatto in Libia, l’autorità a cui facciamo riferimento. Oltre ad essere ovviamente in contatto con le autorità locali, questo è regolare“.
– Dall’inizio della missione Defend Europe ad oggi la C-Star ha riscontrato irregolarità da parte delle ong? Se è così, quali?
“Fin dall’inizio lo scopo di Defend Europe e della C-Star è stato quello di ostacolare e documentare eventuali irregolarità delle imbarcazioni delle ong. Ad oggi la situazione è cambiata e siamo molto soddisfatti di aver contribuito al cambiamento. Ad oggi non abbiamo prove di un contatto diretto tra le ong e gli scafisti, ma è questo il punto: non deve esserci una comunicazione diretta con i trafficanti di esseri umani. Quello che le ong facevano era stare lì ad aspettare gli scafisti sulla loro rotta, aiutandoli ad incrementare di fatto il business dei trafficanti. Dall’inizio della nostra missione ad oggi gli sbarchi sono diminuiti del 67% e il numero delle morti nel Mediterraneo è notevolmente diminuito“.
– Come valuta Defend Europe le politiche del governo Italiano?
“L’Italia fino ad oggi si è sobbarcata un numero impressionante di immigrati. Noi non stiamo parlando di 3mila sbarchi a settimana, o dei 5mila forse a giugno, non stiamo parlando dei 100 mila dall’inizio dell’2017, ma parliamo di milioni di immigranti arrivati in Italia dal 2012. Qui si parla di un completo esodo del continente africano, perché milioni sono già arrivati in Europa attraverso l’Italia negli ultimi anni e altri milioni di persone sono pronti ad imbarcarsi per provare ad avere una chance. Per questo l’Italia deve agire e sta andando nella giusta direzione. È necessario comprendere che quest’immigrazione non giova nemmeno alla stessa Africa, che vede perdere le sue risorse umane. Ora il governo italiano, anche se di sinistra, ha capito il malcontento della gente. Ha compreso che i cittadini italiani, come la maggior parte dei cittadini europei, è contraria a questa immigrazione senza controllo. E’ una mossa politica in vista delle elezioni, come è già accaduto in altri Paesi europei con altri governi di sinistra“.
– Non entriamo in merito alle vicende politiche, ma le faccio una domanda che ho letto sui social network questa mattina, che in molti in Italia si stanno ponendo. Il tweet in questione recita “Se era così facile fermare l’immigrazione, perché non è stato fatto prima?”
“Ci sono diverse ragioni. La principale e quella più inumana è che gli immigrati sono stati visti fino ad oggi non come esseri umani, ma come una questione economica, in molti hanno lucrato sull’immigrazione. Mi riferisco alle cooperative sociali e a tutto ciò che ruota intorno al fenomeno migratorio. Come è accaduto in Germania nel 2015, così in Italia. La gente normale è contraria all’immigrazione, chi non approfitta degli esseri umani, chi non trae guadagno da questo fenomeno è contrario. Per questo dobbiamo restare concentrati, perché siamo sicuri che non appena potranno i governi di sinistra, i governi nazionali riapriranno le frontiere e i loro confini. I politici non sono realmente interessati a fermare l’immigrazione, lo stanno facendo per via del malumore della gente. E questo è molto triste perché dimenticano di essere stati eletti dal popolo“.
– Torniamo alla C-Star: fino a quando continuerà la missione?
“Ora la missione Defend Europe proseguirà per poche settimane, dopo di che la C-Star interromperà la navigazione per permettere un cambio dello staff per poi proseguire con la seconda parte della missione. Gli ufficiali di comando di prima e seconda sono in servizio da oltre un mese quindi è necessario un cambio“.
– Dove vi fermerete per effettuare questo cambio?
“Purtroppo non posso risponderle a questa domanda, ma le posso dire che come è accaduto in passato c’è sempre un piano per ogni situazione. Abbiamo sempre un piano A, un piano B e un piano C, nulla viene lasciato al caso. Quando la C-Star necessiterà di effettuare il cambio crew troverà facilmente il modo di farlo. Ma in questo momento non posso dirle la nazione o in quale porto, attraccheremo“.
– Come è composto lo staff della C Star?
“Lo staff della C-Star è composto, oltre che da regolari ufficiali di comando, da un equipaggio tecnico, da esperti di media e comunicazione. Inoltre a bordo ci sono giovani attivisti politici europei, tra i quali anche italiani“.
– Qualche giorno fa la C-Star ha avuto un problema al motore che è stato rapidamente risolto a bordo. Augurandoci che non accada, ma se ci fosse un problema più serio chi vi soccorrerà? O meglio da chi accettereste aiuto?
“Innanzitutto bisogna precisare che la C-Star è equipaggiata per far fronte a qualsiasi problema dovesse sorgere a bordo. Solo in caso di un problema veramente grave, come una parte della nave completamente danneggiata, abbiamo già pensato ad una soluzione e abbiamo già pronto un piano, ma non ne posso parlare nel dettaglio. Ma è veramente divertente come i media affrontano qualsiasi problema legato alla C-Star e alla missione Defend Europe, come è accaduto negli ultimi giorni con alcuni media tedeschi, che hanno affermato che la C-Star fosse in avaria e costretta ad interrompere la navigazione“.
– Si sì, anche i media italiani vi davano per spacciati…
“Certo è divertente vedere come per ogni minima cosa il problema viene ingigantito, ed è divertente come i media riescano a montare le notizie. Ad ogni modo in caso di problemi tecnici ci atterremo alle norme internazionali, ma è incredibile che per un piccolo problema, facilmente e celermente risolvibile a bordo, i giornalisti hanno dichiarato che avremmo richiesto aiuto all’RCC, per essere salvati. Questo è divertente e sono sicuro che nei prossimi giorni, dovremo aspettarci di leggere sui giornali che la C-Star è di nuovo ferma e che verrà soccorsa da un sottomarino. È divertente vedere come viene descritto dai media il primo investimento privato in Europa per la lotta all’immigrazione illegale“.
– A proposito di media e giornalisti, in Italia c’è chi vi accusa di avere addirittura rapporti con mercenari, secondi fini e che Defend Europe nascondi davvero qualcosa. Volete replicare?
“Queste sono quel genere di notizie che le dicevo senza alcun fondamento. È assolutamente falso. Ricordiamo che la nave è stata già controllata due volte. Prima dalle autorità egiziane nel Canale di Suez e poi da Cipro: dopo aver scandagliato la C-Star cosa hanno trovato? Nulla. Queste accuse sono incredibili ed offensive, anche per le autorità stesse che per ben due volte controllato la nave. Questo però non ci spaventa, anche per il futuro, perché a bordo abbiamo un sistema di telecamere e tutto viene continuamente registrato. L’unico nostro obiettivo è quello di contribuire fermare il traffico di umani e di verificare la condotta delle imbarcazioni delle organizzazioni non governative“.
Vanessa Tomassini – www.laintervista.eu