Le zone Speciali una “meravigliosa opportunità” per rapporti tra Italia e Russia

AskaNews –

Il futuro è nel nuovo che avanza. E le Zone Economiche Speciali (ZES) italiane e quelle russe possono rivelarsi non semplicemente complementari, ma potrebbero riservare ottime opportunità di coesione. Da una parte una realtà consolidata come le Zes russe, a partire da quelle di Lipetsk e Kaluga. Dall’altra le novità offerte dal sistema legislativo italiano e l’opportunità per la Campania. È quanto emerso dal dibattito, durante il IV Seminario italo-russo organizzato dall’associazione Conoscere Eurasia, appuntamento sempre più rilevante per quello che è il rapporto tra il nostro Sud e la terra di Vladimir Putin. “In questi giorni arriveremo a costituire in Campania la prima Zes, e sarà un po’ più ampia, 5.400 ettari, di quelle polacche già esistenti nell’Ue”, ha sottolineato Amedeo Lepore, assessore alle attività produttive della Regione Campania, per poi aggiungere: “noi puntiamo a valorizzare i porti di Napoli e Salerno, ma anche a collegarli con le zone. Sarà più semplice esportare i nostri prodotti: agroalimentare, moda, spazio e autotrasporto”. Nel corso dell’evento una interessante illustrazione delle possibilità offerte dai porti campani e dalla rete di trasporto è stata offerta dagli interventi di Francesco Messineo, segretario generale dell’autorità di Sistema Portuale del Tirreno Centrale ed Alessandro Panaro, responsabile del reparto per l’Economia marittima di Srm, Studi e Ricerche per il Mezzogiorno. “L’interesse deve essere il motore di una iniziativa, ma non può prescindere dalla necessità di creare una prospettiva di valore generale”, ha dichiarato Francesco Guido, direttore generale del Banco di Napoli (Intesa Sanpaolo). “La Russia rappresenta un mercato enorme” ha aggiunto Guido. “Il Banco di Napoli ha una quota di mercato talmente elevata che comunque non può prescindere da certe responsabilità e quindi indicare la strada” ha specificato, ammettendo che le Zes saranno una “meravigliosa opportunità, nella misura in cui riusciremo ad essere concreti”. Il tutto in un contesto dove i rischi sembrano sempre più inferiori ai benefici. “In un’economia sempre più globalizzata, delocalizzare in un Paese, come la Russia, fortemente motivato a promuovere gli investimenti esteri al punto di prevedere un sistema di agevolazioni fiscali e semplificazioni burocratiche, e che ha un mercato vastissimo che va da Brest alla Cina, è un plus storico di cui le imprese europee e italiane non possono non beneficiare”, ha detto Antonio Fallico presidente dell’associazione Conoscere Eurasia. “L’economia russa – ha aggiunto – si è notevolmente diversificata e l’export della Russia di prodotti non legati alle materie prime ha superato il 50%. Così come è migliorato l’indice di innovazione e sono previsti massicci interventi per la cosiddetta economia digitale e circolare”. Fallico a inoltre sollecitato la Campania a un maggiore attivismo: “Invitiamo la Regione a partecipare al Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo”. Il IV Seminario italo-russo è stato organizzato proprio da Conoscere Eurasia e si è svolto presso la sede storica del Banco di Napoli nell’antica capitale delle due Sicilie. A intervenire anche Maurizio Barracco, presidente del Banco di Napoli e le rispettive rappresentanze diplomatiche al più alto livello: gli ambasciatori Sergey Razov e Pasquale Terracciano.