Milano, 20/24.3.18 – Festival dei Diritti Umani

Festival dei Diritti Umani

Triennale di Milano, 20/24 marzo 2018

Terza edizione

Una. Per tutti. Non per pochi.

Prosegue domani giovedì 22 marzo alla Triennale di Milano la terza edizione del FESTIVAL DEI DIRITTI UMANI, evento culturale che dal 20 al 24 marzo mira a sensibilizzare la cittadinanza sui diritti umani, per denunciare le loro violazioni e dare rilievo a chi li difende. Il tema della terza edizione è la devastazione della Terra e di come questo saccheggio incide sui diritti umani: inquinamento, profughi ambientali, impazzimento climatico ma anche i segnali della consapevolezza di una necessaria inversione di tendenza.

Il FESTIVAL DEI DIRITTI UMANI è organizzato da Reset-Diritti Umani, con il patrocinio di Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Città Metropolitana di Milano, Comune di Milano, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Amnesty International Italia, Legambiente, Ordine degli Avvocati di Milano, Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Milano.

Programma
Giovedì 22 marzo 2018

Giornata Mondiale dell’Acqua

EDU – ore 9.30-13.30, Teatro dell’Arte e Salone d’Onore
Acqua: un bene di tutti, non per pochi. Non sprechiamola e non inquiniamola
L’acqua non è solo un bene prezioso, è soprattutto un diritto. Che viene calpestato da chi se ne accaparra, da chi la inquina, da chi la spreca. Molto dipende da ciascuno di noi: usare meno plastica, chiudere il rubinetto quando non serve, difendere i propri diritti è possibile.
Dibattito: Mascha Stroobant, ricercatrice e divulgatrice scientifica, Giovanna Procacci, Contratto mondiale per l’acqua
Buone pratiche:Federico di Penta (Marevivo)
Foto (tra le 9.30 e le 13, durata 30 minuti circa):
With bare hands di Tomaso Clavarino, modera Chiara Oggioni Tiepolo (Officine Fotografiche Milano)
Tomaso Clavarino, With bare hands – modera Chiara Oggioni Tiepolo
La loro vita media è di circa trent’anni, in mare. Poi cargo, petroliere e navi da crociera sono vendute a dei cantieri per essere demolite e per ricavare acciaio o altri materiali. In India e in Bangladesh imprenditori senza scrupoli sfruttano il basso costo del lavoro e l’assenza di regole in difesa dell’ambiente per massimizzare i profitti. I lavoratori smantellano le navi in ciabatte, senza protezione. Sostanze tossiche come piombo, olii e amianto sono riversate quotidianamente in mare e sulla sabbia, andando a distruggere gli ecosistemi locali e la vita di pescatori, agricoltori e allevatori.
Tomaso presenterà il suo reportage fotografico insieme a Chiara Oggioni Tiepolo (di Officine Fotografiche).

Proiezione:
A Plastic Ocean
Regia Craig Leeson
Fotografia Michael Pitts
Montaggio Mindy Elliott
Produzione Adam Leipzig, Jo Ruxton
Documentario, Usa 2017, 102’
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=6zrn4-FfbXw

A Plastic Ocean ha avuto inizio quando il giornalista Craig Leeson, partito alla ricerca dell’inafferrabile balena blu, ha trovato dei rifiuti di plastica in quello che sarebbe dovuto essere un oceano cristallino. In questo documentario avventuroso, Craig collabora con l’apneista Tanya Streeter e con un team internazionale di scienziati e ricercatori. Insieme viaggiano in giro per il mondo visitando venti luoghi diversi in quattro anni per esplorare il fragile stato dei nostri oceani, scoprire verità allarmanti sull’inquinamento causato dalla plastica e rivelare soluzioni efficaci che possono avere effetti immediati.

DOC – ore 17.00, Teatro dell’Arte
The Weather Forecast
Regia Ivan Tverdovsky
Fotografia Sergey Petriga, Yevgeny Kokusev, Ivan Alferov
Montaggio Andrei Demidov
Produzione Producer center Kinofest
Russia, 2016, 45’
Russo con sottotitoli in inglese e italiano
Trailer: https://vimeo.com/199134767
Leggere il meteo è facile, basta cliccare su uno smartphone, tablet o computer. Nessuno pensa a come queste informazioni arrivino ai nostri apparecchi elettronici. Dietro la nostra semplice azione c’è il duro lavoro di persone che vivono sotto metri di neve nei mari nel nord, nel permafrost.

DOC – ore 17.50, Teatro dell’Arte
Chasing Houses
Regia Justin Time
Fotografia Stefan Auch, Zebediah Smith, Justin Time
Montaggio Sebastian Winkels, Justin Time
Produzione Transport & Environment, Gancho
Germania e Usa, 2017 56’
Inglese con sottotitoli in italiano
Trailer: https://vimeo.com/219601580

Questo road movie segue le case mobili sull’autostrada, collegando l’incredibile grandiosità dell’America occidentale alla transitoria essenza delle case e alle esili storie di vita dei loro abitanti. Nel corso delle tappe frammentate, il film gira intorno alle questioni della dimora, dell’appartenenza, della ricchezza e del Sogno Americano. Brevi incontri con un’ex showgirl di Las Vegas, un eremita del deserto, una coppia Navajo e un membro del Tea Party aprono lo sguardo su speranze e prospettive senza futuro, conflitti di classe e la “mentalità del voltare pagina”.

TALK – ore 18.00-19.30, Salone d’Onore
Acqua: un diritto promesso a tutti, a disposizione di pochi
Malgrado tutti gli appelli di questi anni l’acqua continua ad essere un bene prezioso che pochi si accaparrano e molti usano come bottino di guerra. Una regolamentazione è possibile? Tre punti di vista su questo tema.
Con
Livia Pomodoro, Presidente di Milan Center For Food Law And Policy
Emanuele Bompan, Giornalista ambientale e geografo
Marirosa Iannelli, Ricercatrice su cambiamenti climatici e watergrabbing
modera Azzurra Meringolo, giornalista Rai

FOTO – ore 19.30, Salone d’Onore
Crepe – Andrea Kunkl presenta il progetto FDU e Emergency realizzato a
Castel volturno vincitore del contest #ioalzolosguardo ed esposto in
Triennale durante il Festival.

FILM – ore 20.30, Teatro dell’Arte
Greetings From Fukushima
regia Doris Dörrie
Sceneggiatura Doris Dörrie
Fotografia Hanno Lentz
Montaggio Frank Müller
Scenografia Clémence Pétiniaud
Musiche Hulrike Haage
Cast Rosalie Thomass, Kaori Momoi, Nami Kamata, Moshe Cohen,
Honsho Hayasaka, Nanoko, Aya Irizuki
Produzione Harry Kügler, Molly von Fürstenberg, Ruth Stadler
Vendite internazionali The Match Factory
Germania, 2016 | 104 minuti | b/n | v.o. con sottotit. Ital.
Prima visione italiana
Introduce Alessia Cerantolo di IRPI

Marie, giovane donna tedesca, decide di lasciare la Germania e vola a Fukushima per cambiare la sua vita. Raggiunge alcuni membri della compagnia Clowns4help con la speranza di portare un po’ di gioia ai sopravvissuti del disastro nucleare causato dal terremoto del 2011. Ma si rende subito conto di essere poco adatta a quel lavoro e, invece di scappare di nuovo, decide di restare con Satomi, una delle ultime geishe di Fukushima, intenzionata a tornare nella sua vecchia casa oramai in rovina e abbandonata come altre nella ex zona di esclusione radioattiva.
Due donne che non potrebbero essere più diverse, si ritrovano, grazie alla loro amicizia, a dovere fare i conti con il proprio passato, nel tentativo di liberarsi dalla colpa e dal peso della memoria.
Girato proprio nelle zone della catastrofe, con una troupe molto leggera, il film è un delicato racconto che non esclude la realtà. Un dramma su ciò che resta e su come continuare a vivere. Un racconto poetico ed universale sulla vita e sull’abbandono, in uno scenario, a tratti apocalittico, di un paese tutt’ora segnato da un disastro ecologico e umano difficili da cancellare.
Greetings from Fukushima è stato presentato nella sezione Panorama del Festival di Berlino.
Doris Dörrie è una regista e scrittrice tedesca, nata nel 1955, ha studiato cinema e recitazione tra gli Stati Uniti e la Germania. Oggi ha al suo attivo più di venti lavori tra documentari, lungometraggi di finzione e film per la tv, e molti riconoscimenti. Con Greetings from Fukushima, la regista torna in Giappone, un paese verso il quale ha sempre mostrato un particolare interesse e in cui ha ambientato alcuni dei suoi precedenti lavori (Erleu-chtung garantiert, Cherry Blossoms,…). Il suo cinema, intimo e delicato, spesso ispirato alla letteratura, pone al centro dei suoi racconti la condizio-ne e la rivalsa dell’universo femminile, attraverso una visione sempre autentica della realtà.