Russia. Rilasciato Alexei Navalny

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Il blogger russo Alexei Navalny, che è uno dei leader dell’opposizione a Vladimir Putin, è stato rilasciato dopo due settimane di carcere. Lo scorso 26 marzo era stato arrestato insieme ad altre 500 persone nel corso della manifestazione, non autorizzata, contro la corruzione ed in particolare volta a denunciare i giri di affari del premier Dmitri Medvedev.
Le manifestazioni si erano tenute a Mosca ed in un altro centinaio di città fino a Vladivostok, e gli arresti avevano suscitato l’indignazione dell’Unione Europea e degli Usa, che ne aveva chiesto il rilascio.
Quella della corruzione è una delle piaghe della Russia verso la quale il presidente Vladimir Putin è sceso in campo di prima persona, tanto che nel novembre scorso è saltato il ministro dello Sviluppo economico Aleksej Ulijukajev, il quale avrebbe intascato una maxi-tangente da 2 milioni di dollari in cambio del via libera del governo alla privatizzazione della compagnia petrolifera Bashneft.
Navalny non poteva partecipare alle proteste pubbliche su disposizione del tribunale che in passato gli aveva imposto restrizioni, ma il suo arresto non è stata cosa nuova: nel febbraio 2015 aveva infranto il divieto di distribuire volantini contro Putin, per cui era stato anche allora arrestato, ma alle spalle ha un’infinità di condanne, puntualmente sospese, che lasciano pensare ad un accanimento nei confronti dell’oppositore politico: il 18 luglio 2013 lui e l’imprenditore Pyotr Ofitserov sono stati condannati a 5 anni di colonia penale per furto di legname, pena immediatamente sospesa; nel dicembre 2014 è stato condannato con il fratello Oleg e una condanna a tre anni e mezzo per frode e riciclaggio nell’affaire Yves Rocher, ma per lui la pena è stata sospesa; la stessa cosa vale per un’infinità reati, fra cui evasione dai domiciliari, finanziamento illecito dei partiti.
Eletto dall’assemblea congressuale alla carica di presidente del partito di opposizione Alleanza Popolare, formazione non presente nella Duma, alle elezioni di settembre 2013 ha corso per la carica di sindaco di Mosca ottenendo il 27,2% dei voti, ma è stato battuto dalla riconferma del fedelissimo di Putin, Segei Sobyanin (51,37%).