RUSSIA. Brics: Putin vuole dar vita ad un’alternativa al G8. E con Rohani contratta di armi

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Rohani con putinContinuano a susseguirsi a Ufa, in Russia, gli intensi incontri del Brics (Russia, Brasile Cina, Sudafrica e India): i temi affrontati oggi hanno riguardato in particolar modo la cooperazione industriale, tecnologica e finanziaria fra le cinque nazioni.
Ampio spazio è stato riservato alle discussioni per completare la struttura e il funzionamento della neonata Banca dei Brics, la quale funzionerà come sistema salva stati e in funzione degli investimenti.
In occasione della colazione di lavoro i leader dei cinque paesi, cioè il premier cinese Xi Jinping, il presidente russo Vladimir Putin, il premier indiano Narendra Modi e i presidenti di Brasile e Sudafrica Dilma Roussef e Jacob Zuma, hanno discusso di politica internazionale, delle crisi in corso e di una facilitazione dei rapporti fra l’Unione euroasiatica (Russia, Kazakistan, Armenia, Bielorussia, e quella che sarà la Nuova via della Seta, promossa da Pechino. Putin ha discusso con Xi Jinping di come attrarre investimenti cinesi in Russia.
Nelle intenzioni del capo del Cremlino vi è sostanzialmente quella di trasformare il Brics in una sorta di alternativa al G8, motivo per cui ha spinto per un’armonizzazione della struttura fra i cinque paesi. Diverrà un ambiente basato sul partenariato economico e sulla cooperazione industriale al fine di migliorare la competitività dei paesi membri sui mercati.
Nel pomeriggio il presidente Putin ha incontrato il collega della Repubblica Islamica dell’Iran Hassan Rohani, con il quale ha parlato, tra le varie cose, di contratti per la fornitura di armi, ora che sta per esaurissi l’embargo della comunità internazionale verso il paese mediorientale.
Con la caduta delle sanzioni l’Iran passerà da “osservatore” a “paese membro” dell’Organizzazione di Shanghai per la cooperazione, la quale oggi vede Cina, Russia, Kirghizistan, Kazakistan, Tagikistan e Uzbekistan.