Abdel Majid Touil in Italia il giorno dell’attentato al Bardo. E a Tunisi sbagliano nome

di Enrico Oliari –

touil an naibi grandeIl 22enne marocchino Abdel Majid Touil, fermato lo scorso 20 maggio a Gaggiano, è comparso davanti al giudice del procedimento per l’estradizione al quale ha ribadito la sua più completa estraneità ai fatti.
Man mano che passano le ore, si fanno sempre più consistenti i dubbi che sia stato lui l’organizzatore dell’attentato a Tunisi del 18 marzo, quando i terroristi, che non erano riusciti ad entrare in Parlamento si erano diretti all’attiguo Museo del Bardo sequestrando e sparando contro i turisti, fatto che si è concluso con la morte di 24 persone fra le quali gli italiani Francesco Caldara, Orazio Conte, Antonella Sesino e Giuseppina Biella.
“Sono innocente, è un errore”, “Non c’entro nulla, non mi spiego come questo sia potuto accadere” ha detto il giovane al magistrato, dichiarando la sua contrarietà all’estradizione su mandato delle autorità tunisine. “Da febbraio, quando sono arrivato – ha spiegato – sono sempre rimasto in Italia dove sono arrivato dalla Libia per stare con la mia famiglia”.
Parole riferite alla stampa dal legale Silvia Fiorentino al termine dell’udienza tenutasi nel carcere milanese di San Vittore, che si aggiungono a quanto accertato dalla Procura, ovvero che Touil il giorno della strage al Bardo era in Italia, come pure alle testimonianze dei parenti, degli insegnati del corso di italiano che seguiva a Gaggiano e ancora di quanti avevano rapporti con lui.
L’udienza per l’estradizione era in realtà un pro forma, dal momento che l’Italia non consegnerà, salvo specifiche garanzie, un individuo con simili accuse ad un paese ove vige la pena capitale; inoltre, nel caso in cui venissero provate le accuse (l’antiterrorismo sta ancora indagando sull’alibi del marocchino) avrebbero la precedenza i fascicoli aperti per l’uccisione dei quattro italiani.
L’avvocato Fiorentino ha riferito che Touil è “provato e spaventato, e compatibilmente con la sua condizione di carcerato innocente, sta bene”, continua a ripetere “Perché sono qui? Non capisco, non ho fatto nulla”. Ha quindi spiegato che le autorità di Tunisi hanno 40 giorni di tempo per formulare all’Italia la richiesta di estradizione con i relativi atti, per cui Touil rischia ora di rimanere in custodia cautelare per quel periodo. Dipenderà dal giudice convalidare o meno il proseguo del fermo.
Intanto sui giornali tunisini è apparsa la foto di un altro ricercato dell’attentato al Museo del Bardo, indicato in un primo momento col nome di Abdel Majid Touil, ma poi corretto in Nureddin An Naibi: si tratta di un 50enne tunisino, che appare anche nelle foto dei cinque ricercati per la strage.
Di certo vi è confusione intorno al caso, e resta da capire perché il mandato di cattura internazionale emesso dalla Tunisia riporti il nome di Abdel Majid Touil. Che intanto è stato trasferito al carcere di Opera, in isolamento.

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