Argentina. Accordo raggiunto tra governo e province contro il taglio delle tasse

di Alberto Galvi

Il presidente argentino Alberto Fernández, insieme al direttore dell’AFIP (Administración Federal de Ingresos Públicos) Mercedes Marcó del Pont, il presidente della Camera dei deputati Sergio Massa, il capo di gabinetto Santiago Cafiero, il ministro dell’Interno Eduardo Wado de Pedro e il ministro dell’Economia Martín Guzmán, ha incontrato presso il Museo del Bicentenario di Casa Rosada i governatori e i rappresentanti di 23 province.
All’incontro non era presente il governatore della città di Buenos Aires, Horacio Rodríguez Larreta, che si è rifiutato di firmare l’accordo che blocca il taglio delle tasse. Il governatore è nel mezzo di una disputa con il governo per i fondi di compartecipazione che costringono le province a desistere dalle cause contro lo Stato centrale. Rodríguez Larreta ha intentato una causa presso la Corte Suprema di Giustizia affinché quei fondi vengano ripristinati e ne presenterà un altro quando la legge sarà approvata.
Il governo e i leader provinciali del Paese hanno firmato un patto fiscale che fermerebbe il taglio delle tasse, sollevato durante l’amministrazione dell’ex presidente Mauricio Macri come meccanismo di promozione per incoraggiare gli investimenti privati per rilanciare nuovamente la riscossione delle tasse provinciali e comunali. Questo contratto faciliterà gli investimenti in opere pubbliche, consentendo alle province di crescere, come hanno già fatto in settori come sanità e istruzione.
L’accordo è stato approvato dai governatori di Buenos Aires, Catamarca, Chaco, Chubut, Corrientes, Entre Ríos, Formosa, La Rioja, Mendoza, Misiones, Neuquén, Río Negro, Salta, San Juan, Santiago del Estero, Tierra del Fuego, Antartide e Isole del Sud Atlantico, Tucumán e La Pampa. Inoltre è stato firmato dal vicegovernatore Manuel Calvo per Córdoba, dal vicegovernatore Eugenio Salvador Quiroga per Santa Cruz e dal vice governatore Alejandra Rodenas per Santa Fe. Per diversi motivi c’erano degli assenti a questo vertice tra il governo e le province.
Quando Fernández è entrato in carica il programma di riduzione delle tasse era già stato sospeso, in gran parte su richiesta delle province, che hanno chiesto di recuperare i loro precedenti livelli di entrate. Inoltre il nuovo patto fiscale impegnerebbe le parti a collaborare ad uno scambio di informazioni tra l’AFIP e le direzioni delle Entrate per rilevare eventuali incongruenze su quanto dichiarato dai contribuenti. Per un periodo di un anno l’accordo includerebbe anche un impegno a non aumentare lo stock del loro debito denominato in valuta estera per alleggerire il peso delle sue scadenze in un anno complicato dalla crisi generata dalla pandemia.