Battisti arrestato in Bolivia ed estradato in Italia

di Enrico Oliari –

“In Brasile sono protetto, posso uscirne come e quando voglio”, aveva detto con altezzosità nel 2017 Cesare Battisti nel corso di un’intervista per una tv brasiliana. L’ex terrorista italiano dei Proletari armati per il Comunismo non aveva fatto probabilmente i conti con il corso della politica e, terminata l’era del suo grande protettore Luiz Inacio Lula da Silva, oggi in carcere per corruzione, e di Dilma Roussef, deposta con un impeachment per aver truccato i conti dello Stato, per lui oggi si sono riaperte le porte del carcere in Italia
Dopo essere stato individuato ed arrestato dall’Interpol in Bolivia, nella città di Santa Cruz de la Sierra (oltre 2 milioni di abitanti), dove era fuggito dopo che a metà dicembre il giudice del Supremo tribunale federale (Stf) Luis Fux ne aveva disposto l’arresto, l’ex terrorista è stato portato direttamente in Italia con un volo dell’Aeronautica militare e condotto nel carcere di Rebibbia.
Nel nostro paese Battisti, che oggi ha 64 anni, dovrà scontare l’ergastolo, in quanto estradato dalla Bolivia dove era entrato da clandestino e non dal Brasile, paese con il quale erano stati presi accordi per la trasformazione della pena in 30 anni di carcere in cambio dell’estradizione, poi firmata dall’ex presidente Michel Temer 15 giorni prima dell’insediamento di Jair Bolsonaro.
In questa chiave non si capisce la battuta di ieri del figlio di Bolsonaro, il deputato federale Eduardo Bolsonaro, il quale ha scritto su Twitter “Matteo Salvini, il ‘piccolo regalo’ sta arrivando”, dal momento che Battisti nel suo viaggio verso l’Italia non è passato dal Brasile.
Battisti è stato condannato in Italia a due ergastoli per quattro omicidi, nella fattispecie il 6 giugno 1978 a Udine di Antonio Santoro, maresciallo della Polizia penitenziaria, il 16 febbraio 1979 a Milano di Pierluigi Torregiani, gioielliere, il 16 febbraio 1979 a Santa Maria di Sala di Lino Sabbadin, macellaio, il 19 aprile 1979 a Milano di Andrea Campagna, agente della Digos; arrestato in Italia e condannato, l’ex terrorista del Pac era evaso dal carcere di Frosinone nel 1981 dopo due anni di reclusione, quindi era fuggito in Messico e poi in Francia, per poi recarsi in Brasile dove Lula gli aveva concesso asilo politico.