Bangladesh. Centrale nucleare: ricevuta la prima spedizione russa di combustibile a base di uranio

di Alberto Galvi

Per la sua prima centrale nucleare il Bangladesh ha ricevuto la prima spedizione russa di combustibile a base di uranio. Una volta che Rooppur inizierà la produzione, il Bangladesh diventerà il 33mo paese al mondo a produrre energia nucleare.
Il Bangladesh sta costruendo la prima di due centrali nucleari in collaborazione con la società atomica statale russa Rosatom. Il 90 per cento del progetto da 12,65 miliardi di dollari è finanziato attraverso un prestito russo rimborsabile entro 28 anni, con un periodo di grazia di 10 anni.
Situato a circa 200 km a ovest della capitale Dhaka, l’impianto di Rooppur è stato rivisto più volte a causa dei ritardi nella costruzione, per le restrizioni imposte dalla pandemia di Covid-19 e per le sanzioni imposte a Mosca in seguito all’invasione dell’Ucraina. La prima unità dell’impianto, con una capacità di produzione totale di 2.400 megawatt, avrebbe dovuto entrare in funzione nel luglio del prossimo anno, ma il termine è stato ritardato.
Lo scorso mese il primo ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha visitato il Bangladesh per la Festa dell’indipendenza (1971), e ha assicurato l’impegno russo a completare il progetto in tempo, nonostante le sanzioni occidentali. La progettazione e la costruzione della centrale nucleare è affidata alla divisione di ingegneria di Rosatom. L’impianto avrà un ciclo di vita di 60 anni con la possibilità di estendere la sua attività per altri 20 anni. Circa 1.500 dei 2.000 lavoratori che gestiranno l’impianto una volta operativo saranno formati in Russia.
La produzione di elettricità in Bangladesh dipende attualmente dalle importazioni di gas, il cui prezzo è aumentato notevolmente dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Il Bangladesh ha affrontato la peggiore crisi elettrica dal 2013 a causa delle difficoltà nel pagare le importazioni di carburante, per il calo delle riserve di valuta estera, per l’indebolimento della valuta nazionale e per il clima irregolare.