Brexit. I lord obbligano a discutere i punti dell’accordo una volta pronto

Notizie Geopolitiche –

Camera alta e Camera Bassa del parlamento britannico saranno chiamate a votare l’impianto definitivo della Brexit una volta che sarà concluso il negoziato e potranno obbligare il governo a tornare alle trattative per ottenere condizioni migliori di quelle raggiunte.
Lo ha deciso ieri l’assemblea di palazzo Westminster con
366 voti a favore e 268 contrari, cosa che rappresenta un duro schiaffo alla premier Theresa May la quale contava sì di sottoporre al voto delle camere l’accordo finale sulla Brexit, ma senza che vi sia stata la possibilità di ridiscuterne i singoli punti. Si tratta di un vero e proprio diritto di veto che si scontra con i decisionismi della May, la quale in un primo momento contava addirittura di saltare la discussione parlamentare forte dell’esito referendario, e rappresenta il secondo duro colpo dopo che pochi giorni fa i lord hanno anche stabilito che i tre milioni di europei residenti in Gran Bretagna (quasi un milione gli italiani) portano godere del welfare com’è stato fino ad oggi.
May insomma contava di arrivare ad un accordo risolutivo o di uscire dall’Ue senza accordo, ma con il voto di oggi i membri della Camera alta hanno deciso di valutare passo per passo di quanto verrà deciso.
E le furie della premier si sono scagliate sull’84enne lord Michael Heseltine, ex-vice primo ministro, filo-europeista e uno dei leader storici del partito conservatore, colpevole per May di averle girato le spalle, per cui è stato immediatamente destituito da ben cinque incarichi di consigliere del governo. Lui ha commentato che “Non ha importanza. Ci sono decisioni che valgono più dell’appartenenza al proprio partito e quella di uscire dall’Unione Europea è la decisione più importante per il Regno Unito dalla Seconda guerra mondiale a oggi”.