Brexit. Johnson torna ad attaccare la linea della May

di Elisabetta Corsi –

Nuovo scontro tra l’ex ministro degli Esteri Boris Johnson e la premier Theresa May sul piano per la Brexit.
Nel suo editoriale sul Telegraph, Johnson ha dichiarato che il Regno Unito è destinato a rimanere con un pugno di mosche in mano di fronte a Bruxelles. L’ex ministro, che si era dimesso proprio per questa linea soft, dice che la Gran Bretagna si presenta alla fine issando bandiera bianca e lo sbaglio è quello di non aver fatto valere le proprie ragioni e non averci nemmeno provato, non tanto di aver fallito su alcuni temi chiave, e quindi che è un disastro su tutta la linea.
Secondo Johnson ormai l’Unione Europea ha la vittoria in pugno, anche se Barnier, il negoziatore della parte europea, aveva avuto obiezioni su alcuni punti proposti dalla May. La risposta di Downing Street è molto gelida, una difesa del piano della premier e delle sue proposte. L’ufficio del premier ha replicato dicendo che l’articolo non contiene nuove idee e che vi è bisogno di un leader serio e con un piano serio, come il primo ministro.
Johnson ha sostenuto che così facendo il Regno Unito vuole cestinare tutti i vantaggi che gli deriverebbero da una vera e propria Brexit e ha accusato che molti si sono arresi a chiedere un certo tipo di Brexit per il problema dei confini tra Irlanda e Irlanda del Nord, una crisi perenne che nessuno vorrebbe inasprire. Ha argomentato a questo proposito dicendo che non sarebbero stati necessari dei duri confini dopo la Brexit perché non vi è la necessità che vengano tenuti in quanto eventuali controlli delle merci potrebbero essere fatti ai confini.
Sul Frankfurter Allgemeine Michael Barnier, il negoziatore per l’Ue, ha criticato il piano di Chequers, perché lo vede come la fine del mercato unico e di un progetto europeo. Il comune libro di regole per le merci non è d’interesse dell’Unione Europea. Barnier ha dichiarato che “La Gran Bretagna ha una scelta”, ed ha precisato che “Può rimanere nel mercato unico, come la Norvegia, pur non essendo membro dell’Unione Europea ma deve rispettare regole e contributi dovuti alla solidarietà europea”. Ed ha terminato affermando che se vorrà tenersi fuori dalle regole dell’Ue rischierebbe serie conseguenze.