Brexit. Via libera del parlamento. Bocciato l’emendamento sul wefare agli europei residenti

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Il premier britannico Theresa May ha incassato ieri sera il via libera del parlamento alla consegna a Bruxelles della lettera di dissociazione della Gran Bretagna dalla Casa comune, cosa che attiverà il processo previsto dall’articolo 50 del Trattato di Lisbona e che in due anni culminerà con la definitiva Brexit.
Al licenziamento della legge si è arrivati dopo che la Camera dei Lord ha rinunciato a riproporre due emendamenti approvati nei giorni scorsi e bocciati alla Camera dei Comuni, nella fattispecie con 335 voti contro 287 i deputati hanno stabilito che i residenti europei in Gran Bretagna non potranno più godere di welfare e benefici, e con 331 voti contro 286 hanno respinto la clausola con cui il parlamento avrebbe ottenuto l’ultima parola sull’accordo per la Brexit.
Sarà quindi Hard Brexit, come May voleva, nonostante da uno studio dell’ex cancelliere dello Scacchiere George Osborne risalente ad aprile, cioè a prima del referendum sulla Brexit, risultava che un’eventuale “Hard Brexit” sarebbe costata alle casse del Tesoro britannico qualcosa come 66 miliardi di sterline, pari a circa 73 miliardi di euro.
Cifra che già il capo della Commissione europea Jean-Claude Junker sta reclamando nell’idea che “lasciare l’Ue ha un costo”, ma che May ha già fatto sapere di non voler dare.