Burkina Faso. Ong, ‘Due milioni colpiti da povertà e insicurezza’

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Centinaia di migliaia di famiglie in fuga, oltre due milioni di persone colpite da povertà e insicurezza, chiusura di centri sanitari e scuole: è questa l’entità della grave crisi umanitaria che sta colpendo il nord del Burkina Faso.
A denunciarlo è l’Associazione Lvia – Servizio di pace, che è attiva nell’area dell’emergenza insieme alle ong italiane Aidos, Cisv, Progetto Mondo Mlal, Terre des Hommes, Reach Italia, We World-Gvc, alle ong europee Irc e Ceas, oltre alle associazioni locali Crus e Fngn.
Molti sono i fattori che hanno determinato questa critica situazione, si legge in una nota diffusa dalla Focsiv, la Federazione degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario. Secondo l’Associazione Lvia, “agli attacchi di gruppi armati radicali si sommano povertà e catastrofi naturali” e la crisi coinvolge, secondo i dati Onu aggiornati a febbraio, più di due milioni di persone nelle regioni settentrionali del Paese, molte delle quali donne e bambini.
Lo scorso anno, 20mila persone al mese si spostavano dalla propria regione verso altre aree del Paese considerate più sicure. A febbraio il numero complessivo degli sfollati è di 765.500 persone, molti dei quali sono rifugiati presso familiari. Da sottolineare tuttavia che le famiglie di accoglienza sono a loro volta povere e con nuclei numerosi (6-10 persone) e a stento potranno sostenere una famiglia altrettanto numerosa a cui dare almeno acqua e cibo.