Cile. Gli Usa approvano la linea di Boric e vogliono aumentare gli investimenti

di Paolo Menchi

Il segretario di Stato americano Antony Blinken durante una breve visita in Sudamerica ha incontrato in Cile il presidente Boric e la ministra degli esteri Errejola, dopo aver già visitato la Colombia.
L’ultima tappa del viaggio sarà il Perù, tre paesi che hanno cambiato guida politica ed hanno ora governi di sinistra, una corrente che spesso non ha legato con i governi americani a causa della politica attuata nella regione dagli Usa.
Le parole di Blinken sono state molto distensive, infatti ha dichiarato che gli Stati Uniti non guardano alle ideologie politiche e che vogliono intrattenere rapporti cordiali e proficui con quelle nazioni che rispettano i diritti umani e ha riconosciuto al Cile di Boric di essere in prima linea da questo punto di vista , citando a proposito gli articoli progressisti della nuova costituzione, poi bocciata dal referendum, l’impegno nel gruppo di lavoro sul Nicaragua e nella Commissione interamericana per i diritti umani.
Non dimentichiamo che Boric nel giugno scorso aveva polemizzato con la decisione americana di escludere dalla “Cumbre de las Americas” di Los Angeles (la conferenza degli stati americani) Nicaragua, Cuba e Venezuela perché ritenuti antidemocratici.
Blinken ha dichiarato che il Cile negli ultimi anni è cresciuto molto dal punto di vista economico anche se sono aumentate le disuguaglianze, ammettendo però che si tratta di un problema generale, acuito dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina le cui conseguenze hanno colpito maggiormente le categorie più deboli delle diverse popolazioni ed è anche per diminuire questi squilibri sociali che gli Usa offrono la loro collaborazione commerciale.
A parte queste dichiarazioni ufficiali piuttosto scontate, forse la cosa più significativa della visita è stato l’annuncio che gli Stati Uniti intendono aumentare i loro già ingenti investimenti in Cile nel campo dell’energia solare.
I due paesi avevano sottoscritto un accordo di libero commercio nel 2003 che ha permesso di quadruplicare le transazioni, arrivate ai 38.000 milioni di dollari dello scorso anno, dei quali 775 milioni di dollari sono stati investiti dagli Usa in Cile in progetti riguardanti l’energia solare, per perseguire l’obiettivo comune di lottare contro il riscaldamento globale del pianeta.
È stato riconosciuto al paese guidato da Boric di essere molto avanti in questo campo tanto è vero che attualmente l’energia pulita rappresenta il 45% del totale, che permetterà al Cile di liberarsi dal carbonio entro il 2050.
La ministra degli esteri Antonia Urrejola ha apprezzato le intenzioni statunitensi ed ha ribadito l’impegno del suo governo nelle tematiche riguardanti le energie alternative e pulite ed ha dichiarato che, negli incontri bilaterali che ha avuto con altri paesi durante l’assemblea generale dell’Onu, ha potuto verificare il forte interesse anche di altre nazioni ad effettuare investimenti di questo tipo in Cile.