Cina. Rimosso il ministro della Difesa Li Shangfu

di Alberto Galvi

Il ministro della Difesa cinese Li Shangfu è stato rimosso dal suo incarico. Li non si vedeva in pubblico dalla fine di agosto. Il presidente Xi Jinping ha firmato un decreto presidenziale per licenziare il 65enne Li dal suo incarico di ministro della Difesa, nonché da altri incarichi politici tra cui quello di consigliere di Stato e di membro della Commissione militare centrale.
In luglio era stato rimosso dal suo incarico anche il ministro degli Esteri Qin Gang, anche lui privato della carica di consigliere di Stato.
Nel governo cinese siedono cinque consiglieri di stato, con una posizione più elevata rispetto agli altri ministri. Il Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo ha approvato la rimozione dei due uomini.
Wang Yi, un diplomatico veterano, è stato messo al posto di Qin, mentre non si conosce ancora il nome di chi succederà a Li era diventato ministro della Difesa a marzo ed era da sempre visto come un fedelissimo di Xi.
Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni all’ex ministro nel 2018 per l’acquisto di armi dalla Russia, tra cui aerei da combattimento Su-35 e sistemi missilistici terra-aria S-400. Li aveva rifiutato i contatti con le forze armate statunitensi. Le sanzioni sono diventate un problema per gli scambi militari tra Cina e Stati Uniti.
Il presidente Xi ha promesso di rimuovere ogni forma di corruzione nella sfera pubblica e privata, ma per diversi analisti si tratterebbe di una strategia politica messa in atto per eliminare i rivali politici e rafforzare la sua posizione in un momento di difficoltà economiche e crescenti tensioni con gli Stati Uniti.
Non è chiaro se Li e Qin dovranno affrontare procedimenti giudiziari o altre sanzioni legali.
Ancora non si è capito se la rimozione dei due ex funzionari sia stata dovuta ad accuse di corruzione o a controversie con personaggi influenti.
L’anno scorso l’ex ministro dell’Industria Xiao Yaqing è scomparso dalla scena pubblica per quasi un mese prima che si scoprisse che fosse indagato per corruzione.
Non vi è alcuna indicazione che la scomparsa di Qin e Li rappresentino segnali di un cambiamento nella politica estera o di difesa della Cina, anche se sono stati sollevati interrogativi sulla resilienza del presidente e leader del Partito comunista al potere Xi Jinping.