Clinton interrogata al Congresso. Se la cava, ma i Repubblicani hanno ancora colpi in canna

di Manuel Giannantonio

Clinton hillaryDurante le 11 ore di tenace audizione al Congresso sulla morte di Chris Stevens, ambasciatore americano in Libia, Hillary Clinton è riuscita a mantenere l’aplomb e affrontare la situazione. Erano le 21 (ora locale), quando Trey Growdy, presidente della Commissione d’inchiesta sui fatti accaduti a Bengasi, ha ufficialmente concluso l’interrogatorio della candidata democratica. Tutto è iniziato undici ore prima. Più di 17 mesi, 4.5 milioni di dollari e uno staff composto da 38 persone. Tuttavia, per i repubblicani, nessuna vittoria. Nessuna pistola fumante, nessuna rivelazione suscettibile di intrappolare la Clinton, arrivata preparatissima e manifestando una calma dai contorni presidenziali.
L’accanimento dei repubblicani, dunque, ha letteralmente creato un buco nell’acqua. L’obiettivo di queste insistenti richieste di chiarimento sulle circostanze della morte del diplomatico americano a Bengasi era meramente politico. Per la Clinton, la giornata di ieri rappresenta la terza buona notizia nello spazio di pochi giorni. Dopo il primo dibattito democratico, decisamente riuscito, e l’annuncio delritiro della candidatura di Joe Biden, avversario potenzialmente più favorito degli altri, l’ex first lady incassa anche questa buona prestazione di grande valenza politica.
La situazione non è tuttavia rose e fiori, poiché se da un lato negli ultimi giorni sono giunte buone notizie, l’ex segretario di Stato, deve necessariamente affrontare le critiche per scandalo delle mail private, che dà la giovane assistente Huma Abedin aver avuto libero accesso alle email della Clinton, con la quale avrebbe avuto un legame gay.
Inoltre, la destra ha ancora colpi in canna per tentare di eliminarla dalla corsa alle presidenziali.
I repubblicani sanno che molti elettori concepiscono la Clinton come manipolatrice, razionale e fredda, con o senza l’appoggio del marito. La strategia delli repubblicani infatti, si basa proprio sui dubbi dell’elettorato sull’onestà e la trasparenza di Hillary. America Rising, un nuovo gruppo di oppositori, impiega 50 persone tra cameraman e inviati in tutte le apparizioni pubbliche della Clinton per monitorare le sue azioni e i suoi gesti. Ma non è tutto. È in atto una vera e propria attività investigativa a Little Rock, cittadina che ha visto protagonista la saga dei Clinton, che continua a ricevere la visita di specialisti che scavano nel passato politico e non solo di Hillary e della sua famiglia. Ciò che concerne la vita privata dei Clinton, in questo caso soprattutto dell’ex first lady, al di là dell’attività politica importa davvero poco all’elettorato americano. In effetti sono più efficaci in questo senso gli attacchi proliferati alla fortuna ed al tenore di vita. America Rising, ha svelato informazioni sul fatturato di Bill e di Hillary per i loro speechs. Ad ogni modo, questi dati si scontrerebbero comunque con quelli degli avversari repubblicani, specialmente con candidati del calibro dell’eclettico magnate Donald Trump.