Corea del Nord. Bufala del Chosun Ilbo: Kim Yong-chol è vivo e vegeto

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Il regime nordcoreano tradizionalmente non risponde con smentite alle indiscrezioni della straniera, ma anche questa volta ciò che ha riportato nei giorni scorsi il quotidiano sudcoreano Chosun Ilbo si è rivelato essere una bufala, cosa che ha gettato discredito sulla stessa testata.
Per il Chosun Ilbo il leader nordcoreano Kim Jong-un aveva fatto giustiziare Kim Hyok-chol, incaricato del regime a trattare con gli Usa e promotore insieme con il braccio destro del presidente, Kim Yong-chol, dei vertici con Donald Trump a Singapore del giugno di un anno fa di Singapore e ad Hanoi del febbraio scorso. Kim Yong-chol e la sorella del leader nordcoreano, Kim Yo Jong, erano per il giornale sudcoreano finiti in un gulag, ma a essere giustiziati erano stati anche 4 funzionari del ministero degli Esteri, tutti colpevoli di aver “tradito la rivoluzione” con l’insuccesso diplomatico. Passato per le armi anche l’interprete dell’incontro di Hanoi, il quale non avrebbe tradotto in modo appropriato o quantomeno convincente la proposta formulata da Kim all’ultimo minuto, prima che il presidente Usa lasciasse il negoziato.
L’agenzia ufficiale Kcna ha però riportato ieri le immagini della partecipazione di Kim Hyok-chol e di Kim Yong-chol ad una manifestazione avvenuta ieri l’altro alla quale erano presenti il presidente nordcoreano Kim Jong-un e la sorella, tutte persone che vanno ad arricchire la lunga lista di funzionari del regime data erroneamente per vittime delle purghe.
I casi più eclatanti risalgono al 2013: la fidanzata del leader Kim era per la stampa internazionale stata giustiziata in quanto aveva girato un fil porno- Poco dopo apparve in un video. Sempre in quell’anno lo zio Jang Song Thaek, considerato mentore e tutore del presidente, era per la stampa di Singapore stato fatto sbranare da 120 cani in una gabbia davanti ad un Kim divertito, ed anche la famiglia, tra cui un ambasciatore, era stata sterminata: in realtà erano tutti stati mandati al confino in un villaggio sperduto. Nel 2015 la stampa aveva diffuso che il generale Hyon Yong-chol, ministro della Difesa, si era addormentato durante una parata, e su ordine di Kim era stato ucciso a cannonate: è apparso poco dopo in diversi video, al suo posto. Giustiziato anche l’ex ministro dell’Agricoltura Hwang Min per il fallimento delle riforme agrarie: è vivo e vegeto. Stesso discorso vale per Kim Yong-jin, vicepremier, e per numerosi gerarchi.