Corea del Nord. Proseguono i gesti distensivi in vista del vertice tra Kim e Tramp

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Man mano che si avvicina la data dello storico incontro tra il presidente Usa Donald Trump e quello nordcoreano Kim Jong-un, forse in Mongolia, si moltiplicano i gesti distensivi di quest’ultimo atti a favorire un buon esito del vertice.
L’incontro di Kim con il collega sudcoreano Moon Jae-in è andato bene, c’è l’avvicinamento e ci sono le reciproche aperture, ma nelle ultime ore gira il sospetto che l’ultimo test nucleare del regime sia stato devastante, tant’è che alcuni giorni dopo si era parlato del crollo di un tunnel costato la vita a 200 militari.
Yoon Young-chan, portavoce del presidente Moon Jae-in, ha fatto tuttavia sapere che al vertice fra i due capi di Stato coreani Kim ha detto che “Alcuni dicono che stiamo chiudendo il sito non più funzionate, ma voi vedrete che abbiamo due ulteriori tunnel che sono più grandi degli esistenti e che sono in buone condizioni”. A Yoon il presidente nordcoreano ha anche spiegato: “Perché dovrei tenere armi nucleari e vivere in condizioni difficili se invece ci incontriamo spesso con gli americani per costruire la fiducia reciproca e se promettono di mettere fine alla guerra e di non invaderci?”. Quello di mettere fine alla guerra in corso dal 1950 è uno dei punti su cui Moon intende più battersi, perché è palese che in una situazione di guerra, con gli Usa che hanno in Corea del Sud 33mila militari, armi di ogni genere e con continue esercitazioni congiunte, a nord si sentano minacciati e continuino nella politica degli armamenti.
Così dopo il vertice, oltre a parlare di chiusura “pubblica” dei siti nucleari, il regime nordcoreano ha provveduto ad adeguare l’orario al fine di “unificare gli orari di Nord e Sud”, 8 ore rispetto a Greenwich e non più 8 ore e mezza.
Il 2 e 3 maggio il ministro degli Esteri cinese Wang Yiincontrerà a Pyongyang il collega Ri Yong-ho, mentre da domani Seul provvederà a smontare gli enormi altoparlanti piazzati lungo il confine al fine di diffondere messaggi propagandistici, come richiesto nell’incontro tra i due leader a Panmunjom.