Corea del Nord. Respinte le accuse di essere dietro al WannaCry

Notizie Geopolitiche –

Il ministero degli Esteri nordcoreano ha smentito per bocca di una sua portavoce le accuse, mosse due giorni fa dal consulente del presidente Donald Trump per la sicurezza interna, Thomas Bossert, secondo cui dietro all’attacco informatico “WannaCry” (“Voglio piangere”) vi sarebbero hacker nordcoreani, per cui il regime di Pyongyang “è direttamente responsabile” dell’accaduto. Da notare che nel paese internet è accessibile quasi solamente da apparati militari e dall’intelligence.
In maggio il ransomware, per il cui sblocco venivano (inutilmente) chiesti 300 euro in bitcoin, aveva silurato 300mila computer in 150 paesi, causando miliardi di dollari di danni.
La portavoce del ministero ha definito “assurde” le accuse, aggiungendo che “Come noi abbiamo detto chiaramente a più riprese, non abbiamo niente a che vedere con i cyberattacchi”. Ha poi parlato di “una grave provocazione politica” che punta a “coinvolgere la comunità internazionale in uno scontro con la Corea del Nord, macchiando l’immagine di un paese dignitoso e demonizzandolo”.
In realtà anche i russi della società di sicurezza Kaspersky avevano a suo tempo specificato che il WannaCry era molto simile al “Lazzaro”, il virus che gli hacker nordcoreani, forse militari, avevano usato nel 2012 contro la Sony Pictures Studio, la quale aveva prodotto il film-parodia su Kim Jong-un “The interview”.