Corea del Sud. Presidenziali: i candidati Lee Jae-myung e Yoon Suk-yeol sono testa a testa nei sondaggi

di Alberto Galvi

E’ testa a testa nei sondaggi in vista delle presidenziali del 9 marzo della Corea del Sud: Lee Jae-myung del DPK (Partito Democratico) e Yoon Suk-yeol del PPP (Partito del Potere al Popolo) sono dati al momento alla pari, ben lontani da Ahn Cheol-soo, un magnate del software ed ex medico oggi candidato centrista del PP (Partito Popolare), e dall’unica candidata donna, Sim Sang-jung, un’attivista sindacale della minoranza liberale del JP (Partito della Giustizia).
I temi della campagna elettorale sono il graduale rallentamento della crescita economica, le crescenti disuguaglianze, la povertà tra gli anziani, l’elevata disoccupazione giovanile, l’orario di lavoro prolungato, la bassa produttività dei lavoratori, la corruzione e l’aumento dei prezzi delle case. Il prossimo presidente dovrà fare i conti con quello che viene definito il fallimento delle politiche economiche del presidente in carica del DPK Moon Jae-in.
Queste saranno le prime elezioni presidenziali che vedono tra partiti governativi e di opposizione forti differenze sulla politica estera, con la Corea del Nord che ha mostrato una quasi totale mancanza di interesse per il dialogo e ora minaccia di porre fine alla moratoria autoimposta sui missili a lungo raggio e sui test nucleari.
Tra i partiti non c’è neppure accordo sul possibile ingresso della Corea del Sud nel Quad (Quadrilateral Security Dialogue), composto da Stati Uniti, Giappone, India e Australia a causa della potenziale pressione economica cinese. L’esito delle elezioni presidenziali è quindi importante non solo per la Corea del Sud, ma anche per i suoi vicini alleati.