Detenuti cinesi sfruttati per produrre cuffie per aerei

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QantasQantas, compagnia di bandiera australiana, apre un’inchiesta in merito a voci sempre più insistenti in merito al fatto che gli auricolari usa e getta, forniti ai passeggeri di classe economica, verrebbero costruiti da detenuti cinesi sottoposti ad abusi. L’Australian Financial Review, quotidiano australiano, ha pubblicato un’inchiesta e ha fatto interviste a ex detenuti di un carcere cinese secondo i quali i prigionieri sono costretti a lunghi turni di lavoro, si parla di oltre 70 ore settimanali, ricevendo uno stipendio di 80 yuan al mese, l’equivalente di un euro, poco più di quello che costa un pezzo di sapone nello spaccio del carcere. Se i risultati di produzione non sono considerati accettabili, i prigionieri sono rinchiusi in isolamento, sottoposti a percosse e scosse elettriche prodotte da Taser. Tra gli intervistati anche un neozelandese, detenuto per quattro anni per omicidio preterintenzionale dopo una rissa in un ristorante, il quale afferma di essersi svegliato ogni mattina con l’angoscia di non arrivare a sera, tanto era dura la vita in carcere. Oltre alla Qantas, anche British Airways e Emirates si rifornirebbero di auricolari dalla Airphonics, compagnia vietnamita, che a sua volta avrebbe subappaltato il lavoro alla Dongguan Joystar Electronic Company, che farebbe, appunto, produrre le cuffie ai residenti del carcere di Dongguan nella provincia di Guangdong. Un rappresentante dell’azienda cinese ha ammesso che lo scorso anno ha commissionato 300.000 serie di cuffie per la Qantas, e gli ex detenuti ricordano il logo della compagnia aerea sui loro prodotti: un canguro. La compagnia di volo australiana è finora l’unica ad aver preso dei provvedimenti in merito: pur non essendo direttamente responsabile del fatto ha sospeso l’acquisto degli auricolari, almeno fino alla conclusione delle indagini. Ha inoltre aggiunto che i contratti stipulati prevedono che i prodotti non solo devono corrispondere agli standard imposti, ma anche il trattamento etico dei lavoratori deve essere consono. In Cina è pratica comune far lavorare i detenuti, soprattutto perché le carceri si autofinanziano e per molti aspetti si comportano come imprese private. La ditta cinese interessata non fornisce solo cuffie per gli aerei, ma anche piccoli componenti elettrici per ditte quali Electolux e Huawei.