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Mentre in Europa una sentenza della Corte Ue ha stabilito che anche le coppie gay dei paesi in cui sono riconosciute ma in cui non è previsto il matrimonio hanno diritto comunque ai congedi matrimoniali in quanto “Negare tali benefici costituisce una discriminazione diretta fondata sull’orientamento sessuale”, in Australia l’Alta corte ha cassato la legge sui matrimoni omosessuali approvata dal Parlamento regionale di Canberra, pochi giorni dopo la celebrazione delle prime nozze gay nella capitale, in quanto è stato stabilito che la legislazione sul matrimonio è di competenza dello Stato federale e non di quello regionale.
Per i gay indiani le cose sono andate assai peggio: la Corte suprema dell’India ha infatti cassato la sentenza del 2009 dell’Alta corte di Delhi che aveva depenalizzato l’omosessualità, di fatto reintroducendo l’articolo 337, di epoca coloniale, che prevede fino a 10 anni di reclusione per i rapporti fra persone dello stesso sesso, se pure consenzienti.
