UE. Pistelli a Bruxelles per parlare di Sviluppo

Farnesina

pistelli lapoIl VM Pistelli ha partecipato al Consiglio Sviluppo a Bruxelles, in occasione del quale si è parlato degli obiettivi strategici dell’agenda post 2015, post MDG e del posizionamento dell’UE nel processo negoziale multilaterale alle Nazioni Unite; dell’impiego delle risorse UE per l’aiuto ai paesi in via di sviluppo nel periodo 2014-2020 all’indomani del voto del PE; della strategia europea per i Grandi Laghi e dell’assistenza umanitaria nella crisi siriana. Sull’agenda post 2015 il VM ha sottolineato il carattere molto ambizioso dell’obiettivo di giungere ad una “grammatica comune dello sviluppo condivisa tra nord e sud, tra piccoli e grandi, che sia universale nell’estensione ed olistica nell’approccio, capace di convogliare strumenti finanziari pubblici e privati, e che sia al contempo comprensibile ed efficacemente comunicabile, all’esterno come all’interno dell’Unione, presso la sua società civile ed i parlamenti nazionali”.In risposta alla necessita’ emersa in seno al Consiglio di approfondire la riflessione interna all’UE sul suo posizionamento nel negoziato internazionale, è stata accolta calorosamente la proposta del Vice Ministro di organizzare in Italia nel luglio 2014, all’inizio della presidenza italiana, una riunione informale dei ministri dello Sviluppo che prepari il terreno all’appuntamento di New York di settembre, affiancandola ad un grande evento back to back aperto a società civile e ai grandi donatori internazionali, pubblici e privati. Ha quindi aggiunto come l’Italia sia impegnata anche a portare la nuova “grammatica dello sviluppo” nel contesto di Expo Milano 2015, che offrirà una importante vetrina per dimostrare ciò che l’Unione, come attore globale, nel campo della sicurezza alimentare e della nutrizione. Pistelli ha quindi sottolineato che gli sforzi di sviluppo non attecchiscono in assenza di un quadro politico stabile dove i principi democratici, lo stato di diritto, la pace ed i diritti umani siano garantiti, attirando l’attenzione dell’UE e dei suoi SM sul “triangolo fatale tra instabilità politica, sottosviluppo e migrazione” ed auspicando che nel 2014 la riflessione sotto presidenza greca ed italiana viri in direzione del Mediterraneo e dell’Africa sub sahariana nella prospettiva di una risposta efficace sotto tale profilo, anche a seguito della tragedia di Lampedusa.