Egitto. Avviati colloqui diplomatici dopo dieci anni con la Turchia

di Giuseppe De Santis

L’incontro che si è tenuto sabato scorso al Cairo tra i ministri degli Esteri turco e egiziano ha segnato un punto di svolta nelle relazioni diplomatiche tra i due paesi, a dieci anni dal precedente vertice.
Nel 2013 l’allora capo dell’esercito Abdel Fattah al-Sisi aveva preso il potere estromettendo con un golpe l’allora presidente Mohamed Morsi, appoggiato dai Fratelli Musulmani, cosa che aveva creato tensioni con la Turchia portando le relazioni ad un livello quasi inesistente. A peggiorare i rapporti tra i due paesi aveva contribuito la guerra in Libia, dove la Turchia appoggiava il governo di Tripoli e l’Egitto le forze guidate da Khalifa Haftar.
Allora i due paesi avevano rotto le relazioni diplomatiche, fino al 2021, quando la Turchia aveva cercato di migliorare i rapporti non solo con l’Egitto ma anche con gli Emirati Arabi, l’Arabia Saudita e Israele, e a tale proposito il governo turco aveva chiesto alle tv egiziane legate all’opposizione di essere meno critiche verso il governo egiziano.
Da parte sua l’Egitto ha inviato il suo ministro degli Esteri, Sameh Shoukry, in Turchia per mostrare la sua solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto; sabato scorso si è incontrato col collega turco Mevlut Cavusoglu al Cairo per discutere su come migliorare le relazioni diplomatiche tra i due paesi.
La strada da fare è ancora molto lunga, dal momento che sono tante le questioni che dividono i due paesi, ma questo incontro può essere visto come l’inizio di un nuovo capitolo.
Quanto all’Egitto la volontà di migliorare tali relazioni diplomatiche è legata al suo disperato bisogno di valuta pregiata, e la Turchia ha promesso investimenti per 500 milioni di dollari.