EGITTO. Ballottaggio, gli elettori fra Stato civile e religioso

Adnkronos/Aki, 16 giu 12 –

”Siamo a un bivio, per cui dobbiamo esercitare il nostro dovere e scegliere il futuro del nostro Stato. Se l’Egitto deve essere uno Stato civile o religioso”. E’ cosi’ che Mohamed Atteia, un elettore di 34 anni, commenta la necessita’ di votare oggi, al ballottaggio in corso in Egitto, per scegliere tra il candidato dei Fratelli Musulmani Mohammed Mursi o l’ex primo ministro di Hosni Mubarak Ahmed Shafiq. ”Sono molto preoccupata per il futuro dell’Egitto – dice Fatma Mohamed, 54 anni, che ha difficolta’ di deambulazione – Ecco perche’ sono qui a dare il mio voto nonostante le difficolta’ di stare in piedi”. La donna ha detto all’agenzia di stampa Xinhua di non essere convinta che i Fratelli Musulmani possano garantire la stabilita’ dello Stato e per questo ha scelto di votare per Shafiq. Bosy Kahled, invece, non ha votato al primo turno, ”ma ho deciso di farlo ora perche’ credo veramente che lo Stato sia in una condizione difficile, tra la rivoluzione e l’ex regime”. “Lo Stato ha bisogno di stabilita’ e di sviluppo. Il Parlamento dominato dagli islamici e’ stato sciolto e ora stiamo ricominciando da capo. Il gruppo dei Fratelli Musulmani non hanno la fiducia politica, per questo intendo votare per Shafiq nonostante abbia votato per Sabahi al primo turno”, afferma Hanaa Ali, 33 anni. Ci sono anche elettori senza speranze. ”Dopo lo scioglimento del Parlemento siamo tornati al punto di partenza. Questo per gli errori commessi nel periodo di transizione. Ora non votero’, perche’ non mi convincono nessuno dei candidati”, ha detto Moneer Zkareya, una ragazza di 29 anni.