di Silvia Boltuc –
MOSCA. – Nei prossimi giorni si terranno in Russia le votazioni per eleggere i rappresentanti della Duma di Stato, evento che ha attratto largamente l’attenzione dei media internazionali che hanno messo in dubbio la legittimità e regolarità del processo elettorale russo.
I diversi articoli e accuse rivolte al Cremlino in merito alla regolarità delle elezioni sono state preceduti dalla polemica sorta tra Mosca e l’OSCE a seguito della decisione di quest’ultima di non inviare i propri osservatori a causa della riduzione del loro numero dovuta, secondo quanto affermato dal Cremlino, per tutelare la sicurezza di ogni partecipante durante il periodo di pandemia (Scontro Mosca – OSCE sulle elezioni parlamentari in Russia; Geopolitica delle elezioni in Russia: scontro Mosca – OSCE). A tal proposito occorre sottolineare come la notevole attenzione che le autorità russe hanno nei confronti della sicurezza sanitaria sia stata riscontrata a Mosca in questi giorni se si considera che ogni partecipante alla conferenza internazionale organizzata presso l’università statale di Mosca Lomonosov (Russia. A Mosca si parla di società civile e processo elettorale) è stato sottoposto al test molecolare al suo arrivo prima di prendere parte all’evento.
Analizzando i quotidiani e i media internazionali emerge la volontà di decretare irregolari le elezioni russe prima del loro svolgimento basando tale assunto su posizioni teoriche e ricalcando come tematica quella inerente al caso Navalny, blogger russo e oppositore politico noto in patria per le sue posizioni xenofobe, anti-immigrazione e per i suoi interessi economici di base in Lussemburgo (Russia. Caso Navalny: il Cremlino fornisce nuove prove che accuserebbero l’Occidente).
L’opinione in Russia su Navalny e sulle elezioni sembra contrastare con quanto pubblicato dai media internazionali così come i giudizi dei rappresentanti stranieri presenti attualmente alla conferenza intervistati in questi giorni.
Hervé Yves Marie Claude Juvin, politico francese e membro del Parlamento europeo, ha evidenziato come le informazioni diffuse in Europa inerenti il processo elettorale russo sono da considerarsi totalmente false e si possono ascrivere all’interno della disinformazione il cui obiettivo è quello di delegittimare i candidati alla Duma di Stato e perseguire la strategia del capitalismo mondiale elaborata per contrastare ogni tipo di forma democratica e governativa alternativa (video intervista). Urs Unkauf, esperto di relazioni internazionali tedesco e rappresentante della Associazione Federale per lo Sviluppo Economico e il Commercio, ha dichiarato che le elezioni in Russia si stanno svolgendo all’interno di un clima politico tranquillo e che la speranza è quella di incrementare le consultazioni intraparlamentari tra Mosca e Bruxelles per favorire il dialogo e la cooperazione (video intervista). Igor Ivanovich Kuznetsov, professore del Dipartimento di Storia e Teoria Politica, vice rettore della Facoltà di Scienza Politica presso l’Università Statale di Mosca Lomonosov e direttore esecutivo della Società russa degli scienziati politici, non si è dichiarato sorpreso in merito alle diverse informazioni e articoli che sono stati pubblicati in questi giorni sulle elezioni russe e ha invitato chiunque abbia la curiosità a visitare la Federazione Russa e vedere con i propri occhi la regolarità del processo elettorale basato su sia su sistema politico che ha raggiunto il suo completamento e sia su un modello di vita e cittadinanza caratterizzato da positività e apertura (video intervista). Moosa Siraj e Yasir Abdul Latheef, membri del Majlis della Repubblica delle Maldive, hanno dichiarato le elezioni russe come democratiche, trasparenti e legittime e caratterizzate dalla presenza di osservatori locali e internazionali (video interviste qui e qui).
Il caso delle elezioni in Russia sottolinea l’importanza della comunicazione strategica nel processo elettorale e il ruolo che i media possono giocare a livello geopolitico. A tal proposito durante la conferenza internazionale che si sta svolgendo in questi giorni a Mosca organizzata dalla Camera della Società Civile della Federazione Russa e dall’Associazione russa dei politologi sono state messe in risalto le procedure attuate dal Cremlino per garantire un monitoraggio efficace delle elezioni attraverso l’istallazione di telecamere in ogni seggio attive 24 ore su 24 e la creazione di un sistema informatico che possa raccogliere la documentazione dei filmati consultabile dai cittadini russi e proteggere il voto da un possibile attacco hacker. Sempre durante la conferenza esperti russi e internazionali hanno messo in risalto il ruolo che i media possono avere nell’interferire nel processo elettorale russo a dimostrazione di come le elezioni siano parte integrante della “guerra dell’informazione” e rientrino nell’ottica dello scontro geopolitico che sta caratterizzando i rapporti tra la Russia e l’occidente.