Filippine. Il neo-presidente Duterte “minaccia” di morte i giornalisti “cattivi”

Notizie Geopolitiche –

Duterte rodrigoDopo aver annunciato la reintroduzione della pena di morte, vi è stata oggi una nuova boutade del neo-presidente delle Filippine Rodrigo Duterte, il quale ha affermato che i giornalisti corrotti potrebbero essere assassinati.
“Solo perché siete giornalisti non siete protetti dagli assassinii, se siete figli di puttana – ha detto durante una conferenza stampa a Davao – c’è ancora corruzione tra di voi, se siete invece bravi giornalisti nessuno vi toccherà specialmente se quello che scrivete è vero”.
La sua suona come una minaccia vera e propria, poiché è stato per 22 anni sindaco della popolosa città meridionale di Davao, dove si è caratterizzato per le parole grosse e i metodi spicci, arrivando a combattere i trafficanti di droga e la criminalità con vigilantes, cioè “squadroni della morte”, che hanno ucciso negli anni oltre mille sospetti.
Dicendosi “sconvolta” per le parole di Duterte, l’associazione nazionale dei giornalisti filippini ha risposto che tali affermazioni “infangano la memoria dei nostri colleghi che sono stati assassinati dal 1986, ma anche in effetti suonano come l’inizio di una campagna per mettere a tacere i media”.
Effettivamente le Filippine rappresentano una delle realtà con il più alto tasso di giornalisti uccisi: solo la scorsa settimana a Manila è stato ucciso un reporter di cronaca nera, il secondo giornalista ucciso dall’inizio dell’anno.