Fmi. Si dimette il teorico Olivier Blanchard

di C. Alessandro Mauceri

BlanchardIl direttore del Dipartimento per la ricerca economica del Fondo monetario internazionale Olivier Blanchard ha rassegnato le proprie dimissioni al direttore generale Christine Lagarde. “Nella sua qualità di uno tra i principali macroeconomisti mondiali – ha detto la Lagarde – Olivier è stato in prima linea nella risposta del Fondo alla crisi finanziaria globale”.
Secondo molti Blanchard sarebbe il responsabile delle scelte macroeconomiche (alcune delle quali decisamente discutibili) adottate dal Fmi negli ultimi anni. Giunto al Fmi dopo anni di insegnamento nelle più blasonate università americane tra cui il Mit ad Harvard, nel 2008 fu incaricato di ricoprire il ruolo di Consigliere economico e Direttore del Dipartimento ricerca al Fmi “per favorire – ha continuato Lagarde – un fondamentale ripensamento della politica macroeconomica che ancora sta producendo effetti nei circoli accademici e politici”.
Blanchard divenne il teorico del Fmi pochi giorni prima del crollo della Lehman Brothers che, come ricorda il Wall Street Journal, “fece esplodere una conflagrazione finanziaria che portò l’economia globale in recessione”. Fu allora che il nuovo tecnico del Fmi affermò che il Fondo avrebbe dovuto assumere tre ruoli nell’affrontare la crisi; dare consigli solidi; fornire strategie ai paesi bisognosi di bailout; contribuire a una migliore coordinazione di scelte di politica a livello globale.
Durante il suo mandato, infatti, Blanchard ha modificato non poco la politica dell’istituto spingendo il Fmi su posizioni sempre più interventiste e meno liberiste: dalla rivalutazione del ruolo della spesa pubblica, al diverso approccio verso i Paesi in difficoltà finanziaria (si pensi alla decisione dei giorni scorsi di permettere alla Grecia di pagare buona parte della rata del prestito da restituire al Fmi utilizzando le risorse del fondo di emergenza dello stesso Fmi), alla liberalizzazione del mercato del lavoro, a teorie personalissime sui livelli di inflazione.
Le motivazioni delle sue dimissioni non sono state rese note, ma in molti ritengono che potrebbe esserci un legame tra le sue teorie e i risultati ottenuti negli anni di attività al Fmi. Recentemente lo stesso Blanchard aveva affermato che “la confusione è inevitabile, visti i problemi complessi che devono essere ancora risolti”. “Nel corso degli ultimi otto anni ho dovuto pensare a troppi problemi e ho avuto a disposizione troppo poco tempo per riflettere in modo serio su di essi. Sono stati otto anni affascinanti, ma ora voglio prendermi il mio tempo”. Già nel 2012 infatti il Fmi aveva ammesso che i programmi di austerità promossi durante gli anni di crisi avevano causato più danni del previsto a causa soprattutto di un moltiplicatore errato utilizzato per valutare gli effetti sul Pil dei tagli alla spesa decisi in un contesto di recessione.
Nella sua carriera, Blanchard si è occupato di molti temi, dal ruolo della politica monetaria alla natura delle bolle speculative, dalla transizione nei Paesi ex comunisti al funzionamento del mercato del lavoro.
Molti gli apprezzamenti ma alche numerose le critiche: secondo Franco Bruni, della Bocconi di Milano, “Blanchard non ha mai detto una parola su come è organizzato il Fondo che rimane di fatto una succursale del dipartimento del Tesoro statunitense”.
Per Gustavo Piga, dell’università Tor Vergata, Blanchard “è stato il primo accademico capace di mettere in discussione le tesi neoclassiche in quel momento dominanti”. “Tuttavia, gli rimprovero di non aver mai assunto in questi anni una posizione chiara e netta contro la teoria dell’austerità espansiva fatta propria dalla Commissione Ue”.