Francia. All’Assemblea nazionale passa la “Loi travail”. Annunciate nuove mobilitazioni per settembre

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Francia scioperoDopo che il premier Manuel Valls ha invocato l’articolo 49.3 della Costituzione che gli ha permesso di evitare il voto dei deputati, salvo una mozione di sfiducia che non c’è stata, è passata all’Assemblea nazionale la riforma del Lavoro, una sorta di Jobs Act francese, voluta dalla giovane ministra del Lavoro Myriam El Khomri e sostenuta ad oltranza dal governo e dal presidente Francois Hollande; perché diventi legge definitiva sarà necessario il voto del Senato, che avverrà il 22 gennaio e quindi un ritorno all’Assemblea nazioanle.
In vista della “Loi travail” si sono susseguiti per mesi in tutta la Francia scioperi (12 mobilitazioni in 4 mesi) e proteste spesso finite in scontri pesanti: ad essere contestato dal mondo sindacale è stato soprattutto l’articolo 2 della legge, che sostanzialmente inverte la gerarchia normativa introducendo la facoltà alle aziende di dissociarsi dai contratti nazionali di categoria per contrattare direttamente con i lavoratori, una perdita di garanzie che potrebbe tradursi con paghe più magre e con una maggiore flessibilità.
Nonostante le continue paralisi del paese a causa degli scioperi, il governo ha tirato dritto per la sua strada.
Philippe Martinez, leader del maggior sindacato (Ctg), ha già indetto una mobilitazione per il 15 settembre.