Francia. Il capo dell’intelligence, ‘Tra scioperi, terrorismo e hooligan spunta il rischio dello scontro civile’

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Calvar patrikNon si fermano in Francia le proteste per la riforma del lavoro voluta dal premier Manuel Valls, una sorta di Jobs act alla francese appoggiata con vigore anche da presidente Francoise Hollande.
Rischio terrorismo, inondazioni, scontri degli hooligan ed Europei di calcio non hanno fermato le proteste e gli scioperi, ed anche oggi a Parigi si snoda il decimo corteo in tre mesi. Inutili sono stati gli inviti del governo socialista a sospendere le proteste come pure la minaccia a proibire la manifestazione, un’ipotesi che ha acuito le tensioni fra il sindacato e il governo. A Marsiglia i disordini degli scorsi giorni hanno visto contro le forze dell’ordine un’alleanza sul campod egli ultras russi, di quelli parigini e di elementi della destra estrema.
Come se non bastasse, nel suo intervento davanti alla Commissione d’inchiesta parlamentare sugli attentati del 13 novembre a Parigi, il direttore dell’intelligence (Dgsi) Patrick Calvar ha parlato di paese a rischio di “guerra civile”, puntando il dito contro le formazioni di estrema destra.
Per Calvar “L’estremismo è in crescita in tutto il mondo e noi, i servizi interni, stiamo cercando di spostare le risorse per interessarci dell’ultra-destra in attesa di uno scontro”, “Penso che esso avrà luogo – ha aggiunto -. Ancora uno o due attentati e accadrà. Spetta a noi anticiparlo e bloccare tutti quei gruppi che, in un momento o in un altro, innescano scontri tra comunità”. “Con l’aumento del rischio islamista, negli ultimi anni, abbiamo concentrato la nostra attenzione sui jihadisti. Dell’ultra-destra ci siamo interessati di meno”, ha detto il capo dell’intelligence.