G20. Accordo per collegare Medio Oriente e Asia meridionale mediante ferrovie e porti

di Alberto Galvi

Al G20 di Nuova Delhi i leader dell’Unione Europea, dell’India, della Arabia Saudita, degli Emirati Arabi Uniti, degli Stati Uniti e di altri paesi hanno annunciato un accordo per collegare il Medio Oriente e l’Asia meridionale attraverso infrastrutture ferroviarie e portuali.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden cerca così di contrastare la spinta della Cina proponendo Washington come partner e investitore alternativo per i paesi in via di sviluppo. La BRI (Nuova Via della Seta) cinese ha lasciato dietro di sé debiti in 16 paesi, tra cui Sri Lanka, Pakistan e Kenya.
Secondo il memorandum d’intesa IMEC (India Middle East Europe Economic Corridor) stabilito al G20, verrebbero istituiti due corridoi, uno collega l’India al Golfo Persico e uno settentrionale che collega il Golfo Persico con l’Europa.
L’accordo consentirà al Medio Oriente di svolgere un ruolo fondamentale nel commercio globale, perché mira a collegare quei paesi tramite ferrovia e all’India tramite porti, aiutando il flusso di energia e commercio dal Golfo all’Europa, riducendo i tempi di spedizione, i costi e il consumo di carburante. L’accordo andrà a beneficio dei paesi a basso e medio reddito della regione mediorientale.
Gli Stati Uniti vogliono un accordo diplomatico più ampio in Medio Oriente, che prevederebbe il riconoscimento di Israele da parte dell’Arabia Saudita. L’IMEC ha lo scopo di contrastare i massicci investimenti della Cina nelle infrastrutture globali e mira ad aumentare il commercio ferroviario tra India ed Europa, fino al 40 per cento.