Panama. Migranti e richiedenti asilo tentano di entrare nel paese attraverso il Darien Gap

di Alberto Galvi

Nuove misure sono state annunciate a Panama per impedire ai migranti e ai richiedenti asilo di entrare nel paese, visto il numero record di persone che tenta di attraversare il Darien Gap, una striscia di fitta giungla che collega la Colombia al Panama. Per anni le nazioni centroamericane hanno intensificato gli sforzi di controllo dell’immigrazione, spesso per volere degli Stati Uniti, ma senza grossi risultati.
Negli ultimi anni centinaia di migliaia di migranti hanno rischiato il pericoloso viaggio attraverso la giungla. La maggior parte di coloro che attraversano la frontiera stanno cercando di raggiungere gli Stati Uniti. Le autorità panamensi hanno dichiarato che aumenteranno le deportazioni, costruiranno nuove installazioni nelle zone di confine e aumenteranno i requisiti per gli stranieri in cerca di soggiorni di breve durata.
Il presidente panamense Laurentino Cortizo ha autorizzato l’utilizzo di aerei charter per ripatriare i migranti, mentre il governo ha annunciato il proposito di raddoppiare il numero di coloro che verranno allontanati e che hanno precedenti penali.
Panama ridurrà il soggiorno turistico massimo da 90 a 15 giorni. Ai visitatori verrà richiesto di dimostrare di avere almeno 1.000 dollari in fondi, rispetto ai 500 dollari precedenti. Tali requisiti non si applicheranno a tutte le nazionalità.
Non solo i migranti e i richiedenti asilo devono affrontare minacce da parte di organizzazioni criminali, ma il territorio è pericoloso a causa di montagne ripide, di fiumi impetuosi e di foreste intricate. Finora più di 350mila persone hanno attraversato il Darien Gap nel 2023, lo scorso anno quasi 250mila, 133mila che lo hanno attraversato nel 2021. Tale aumento è determinato in gran parte dai venezuelani, che rappresentavano circa il 60 per cento dei migranti che hanno attraversato quel paese lo scorso anno.
Tuttavia anche persone provenienti da paesi come Afghanistan e Haiti attraversano il Darien Gap, e questo a causa dell’assenza di percorsi legali accessibili verso paesi come gli Stati Uniti.