Gaza. Blinken va ad Ankara, ma è un flop

di Mohamed Ben Abdallah –

La determinazione del premier israeliano Benjamin Netanyahu di liberare gli ostaggi e di “cancellare Hamas”, ma più probabilmente di impossessarsi una volta per tutte la Striscia di Gaza, ha trasformato in un flop l’operazione diplomatica del segretario di Stato Usa Antony Blinken, il quale ha incontrato ad Ankara il collega turco Hakan Fidan.
A fronte dei quasi 11mila morti e di un quarto della città di Gaza rasa al suolo, le intere famiglie sotto le macerie e i carri armati israeliani che avanzano da nord costringendo la popolazione alla fuga, Blinken continua ad avere difficoltà ad interloquire con i propri alleati del mondo arabo e a tenere insieme i cocci, specialmente con un membro Nato che è sempre riuscito a stare con il piede in due scarpe, una volta con la Russia, un’altra con l’Iran. Tant’è che Blinken non è stato neppure ricevuto dal presidente Recep Tayyp Erdogan, il quale è stato chiaro nell’affermare il dovere della Turchia di stare a fianco del popolo palestinese, nonché la necessità di un cessate-il-fuoco immediato.
Blinken, che in Giordania e nelle lunghe telefonate alle controparti arabe ha cercato di spingere per un ammorbidimento dei toni al fine di scongiurare l’irrigidimento della posizione di Israele, ha insomma fatto fiasco, dimostrando con i fatti che gli Usa possono schierare forze imponenti, come il sottomarino nucleare dislocato oggi al largo di Gaza, ma non riescono giù a fare breccia neppure nella diplomazia del mondo arabo.
Al termine delle due ore di colloquio con il collega turco, il capo della diplomazia statunitense ha potuto solo prospettare un dopo guerra che vedrebbe il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen, prendere il controllo politico di Gaza, senza tuttavia aver considerato che Hamas è un partito politico che ha stravinto a Gaza nelle precedenti (ormai lontane) elezioni, e che oggi supererebbe al-Fatah (il partito di Abu Mazen, ultime elezioni nel 2014) anche nel resto dei territori palestinesi.
Il leader dell’Anp ha duramente condannato in questi giorni l’attacco a Gaza, affermando che “L’occupazione israeliana ha la piena responsabilità di tutto ciò che accade e le soluzioni militari non porteranno alla sicurezza di Israele”, ma è evidente che la prima a guadagnare dall’annientamento di Hamas sarebbe proprio la sua Anp. Anche perché erano stati i servizi israeliani ad informare poco prima del 7 ottobre Abu Mazen della forte crescita di consenso di Hamas in tutti i territori palestinesi, soprattutto in quelli controllati dall’Anp.
Blinken è comunque riuscito ad ottenere la riapertura dei valichi verso sud, cioè verso l’Egitto, della Striscia, bombardati duramente dagli israeliani. Permetteranno la fuga dalle bombe delle famiglie rimaste imbottigliate dalla brutalità di Benjamin Netanyahu.