Gaza. Scricchiolano gli Accordi di Abramo

di Alberto Galvi

La guerra tra Israele e Hamas sta imponendo scelte difficili ai partner dello Stato ebraico negli Accordi di Abramo del 2020. Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Marocco, Kosovo e Sudan, si sono uniti all’Egitto e alla Giordania per riconoscere e stabilire relazioni diplomatiche ed economiche con lo Stato di Israele.
Questi paesi devono cercare una via di mezzo tra placare un’opinione pubblica incandescente e cercare di preservare i benefici economici e strategici dell’accordo. Finora i due principali firmatari, Bahrein ed Emirati Arabi Uniti, hanno fatto scelte opposte, con il primo che ha interrotto i legami economici e ha richiamato l’ambasciatore, e il secondo ha ribadito l’impegno nei confronti degli accordi.
Il Sudan, che ha firmato gli accordi nel 2021, ha espresso sostegno ai legittimi diritti del popolo palestinese ad avere un proprio Stato indipendente, ma è consumato dalla guerra civile interna.
Il Marocco ha denunciato con forza la campagna di bombardamenti israeliani su Gaza e ha deplorato ciò che considera inerzia da parte della comunità internazionale. Tuttavia deve ancora rispondere alla richiesta di interrompere le relazioni diplomatiche con Israele.
La scorsa settimana in Bahrain il Parlamento ha dichiarato la sospensione dei legami economici con Israele. L’ambasciatore del Bahrein in Israele è stato richiamato e i voli tra Tel Aviv e Manama sono stati sospesi. I viaggi aerei tra gli Emirati Arabi Uniti e Israele rimangono operativi.