Russia. Giornalista accoltellata in redazione

di Manuel Giannantonio

Presentatrice ben nota presso la radio Echo di Mosca, Tatiana Felguengauer, 32 anni, è stata colpita con un coltello da un individuo all’interno della redazione dove lavora. La giornalista, ferita, non ha perso conoscenza ed è stata immediatamente trasportata verso l’ospedale più vicino. Non sembra in pericolo di vita ma presenta un trauma serio come riferito dal medico responsabile. Questo episodio rappresenta il risultato di “una tensione estrema” che si è concretizzata intorno a medi russi indipendenti.
Erano le 12.45 quando un uomo si è introdotto nell’edificio della radio, situata in una delle arterie principali di Mosca, nel cuore della capitale. L’individuo di 49 anni, tale Boris Gritz, ha iniziato a propagare gas lacrimogeno all’ingresso dell’edificio, prima di recarsi al 14mo piano. In seguito si è diretto nell’ufficio di Tatiana Felguengauer e l’ha pugnalata senza proferire parola, prima che gli uomini della sicurezza potessero intervenire. “Ero nel mio ufficio, in fondo al corridoio, quando mi hanno avvisato che Tatiana era stata ferita”, racconta Serguei Butman, redattore capo aggiunto. Tutto si è svolto molto velocemente, ma l’aggressore sapeva cosa stava facendo. Aveva un piano preciso”. “L’aggressore ha un passaporto straniero, d’Israele, ma non sappiamo se sia di nazionalità russa”, ha testimoniato l’uomo che ha aggiunto: “Siamo costantemente minacciati, c’è una tensione estrema, un’ostilità morale contro di noi. L’aria non è bella”. In molti puntano il dito contro Rossia 24, che ha diffuso reportage particolarmente virulenti contro alcuni giornalisti di Echo di Mosca.
Due giorni dopo, l’11 e il 12 ottobre, a un’ora dalla messa in onda, il canale d’informazione russo ha effettivamente accusato esplicitamente la radio di “organizzare una visione filo occidentale in vista delle elezioni presidenziali” previste in Russia per marzo 2018. Delle Ong occidentali “cooperano strettamente con Echo di Mosca”, affermava il commentatore argomentando come prova, una riunione a porte chiuse a Orenbourg, a un migliaio di chilometri da Mosca.
Le immagini proponevano i volti dei tre giornalisti, Maxime Kournikov, responsabile locale dell’Echo di Mosca a Orenbourg, Alexandre Plioushshev e di Tatiana Felgeungaeur, co-animatrice.
Il sindacato russo dei giornalisti ha reagito chiamando in causa la responsabilità di Rossia 24. “Noi crediamo che questi soggetti incitino all’odio contro i nostri colleghi e possono provocare l’attacco di una persona squilibrata contro Tatiana”. Il presidente Gorbaciov ha condannato il gesto. Tuttavia gli attacchi si moltiplicano il 28 settembre, nei locali dell’agenzia Tass, dei militanti favorevoli al potere che hanno preso di mira i media indipendentisti russi, sospettati di preparare una rivoluzione.