GEORGIA. Fa discutere raffica arresti tra alleati Saakashvili

TMNews, 26 nov 12 –

La responsabile della politica estera Ue Catherine Ashton fa una breve tappa oggi a Tbilisi, prima di avviare un tour dell’Asia centrale: occasione per discutere di cooperazione tra l’Unione e la Georgia, ma con ogni probabilità anche per esortare il nuovo governo del Paese caucasico a non calcare troppo la mano con i funzionari del precedente esecutivo. A meno di due mesi dall’arrivo al potere della nuova squadra che fa capo al premier Bidzina Ivanishvili, infatti, si moltiplicano gli arresti di figure di spicco del Movimento Nazionale Unito di Mikheil Saakasvhili, in una raffica di arresti e accuse che cominciano a preoccupare anche le cancellerie occidentali. Le cronache georgiane delle ultime settimane sono state scandite dall’annuncio di inchieste e fermi di alleati del presidente georgiano, battuto nelle urne lo scorso primo ottobre dalla coalizione Sogno Georgiano e da allora nel mirino. Anche se il nuovo premier ha ufficialmente rinunciato a chiedere le dimissioni del capo di Stato, che ha davanti a sè ancora un anno di mandato. Ivanishvili ha anche escluso l’avvio di una procedura di impeachment, ma ha lasciato intendere che potrebbe promuovere emendamenti costituzionali per porre fine anticipatamente all’epoca Saakasvhili.
Oggi il ministero dell’Interno ha annunciato l’invio alla Procura generale di Tbilisi di un fascicolo che accusa di abuso di potere nei confronti dell’ex premier Vano Merabishvili. Il predecessore di Ivanishvili si aggiunge così a una lista già piuttosto lunga di ex alti funzionari o indagati o già agli arresti, dall’ex ministro della Difesa Bacho Akhalaia (in carcere) al vicesindaco di Tbilisi. Una quindicina in tutto gli arresti nel giro di un mese, mentre gira voce che il prossimo sarà il primo cittadino della capitale georgiana, Gigi Ugulava, super-alleato di Saakashvili. Ivanishvili, che avrebbe ricevuto una serie di moniti diretti da alleati occidentali, in questi giorni va ripetendo di non volersi “intromettere in casi aperti dalla procura”. Vari analisti segnalano inoltre che uno dei fattori che ha portato alla svolta politica è proprio la crescente insofferenza della popolazione per il senso di impunità che emanava dai circoli del potere negli ultimi tempi. La diffusione del video che ha documentato atroci abusi ai danni di carcerati da parte delle forze dell’ordine ha fatto da detonatore a questo malessere e ora le nuove autorità vogliono dare il senso che la giustizia è tornata.
Ma dal far pulizia al lanciare una caccia alle streghe la via è breve, avvertono gli alleati di Saakasvhili. “Le motivazioni dei recenti passi fatti da Ivanishvili sono chiaramente politiche, l’obiettivo è arrsatere gli oppositori e chi fa riferimento al Movimento Nazionale del presidente Saakasvhili”, ha accusato pochi giorni fa Giga Bokeria, stretto alleato del presidente georgiano. Oggi, poi, Nino Burzhanadze, l’ex capo del parlamento e figura di punta della Rivoluzione delle Rose del 2004, ha detto di essere pronta a testimoniare contro le ex autorità. “Io non ho nulla di cui preoccuparmi, ma il partito del presidente Saakashvili fa bene a essere nervoso”, ha dichiarato la signora Burzhanadze, un tempo alleata di Saakashvili, diventata poi una degli oppositori più strenui del capo di Stato.