Giappone. Abe pensa ad una legge “ad personan” per l’imperatore Akihito

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AkihitoSi tratterebbe di una legge “ad personam”, cioè non adattabile ai successori e comunque non di un’apertura ad una figura femminile la proposta a cui starebbe lavorando il premier giapponese Shinzo Abe dopo la richiesta dell’82enne imperatore del Giappone Akihito dello scorso 8 agosto di abdicare.
Nel suo secondo discorso alla nazione in 27 anni, Akihito aveva detto che “Sono preoccupato per la difficoltà di esercitare le mie funzioni come simbolo dello Stato” a causa dell’età e dei problemi di salute ad essa connessi.
La Costituzione giapponese del 1948 non contempla tuttavia l’eventualità che l’imperatore abdichi, per cui il governo sta lavorando ad una legge specifica onde permettere all’imperatore il meritato riposo.
L’abdicazione sarebbe a favore del primo nell’ordine di successione, il figlio Naruhito, di 56 anni il quale però ha sua volta come primogenita e quindi erede la figlia 14 enne Giappone famiglia imoeriale grandeAiko, femmina. Il secondo genito dell’imperatore, il principe Akishino (Fumihito), ha avuto nel 2006, dopo due femmine, un figlio maschio, Hisahito, per cui è possibile che il trono del Crisantemo passi a lui.
Sempre più movimento della destra nazionalista vorrebbero assicurare al ruolo dell’imperatore oltre che la rappresentanza simbolica della nazione, il ritorno alla tradizione del “dio vivente”, come fu fino al 1945, quando imperatore era il padre di Akihito, Hirohito, il quale venne costretto dai vincitori statunitensi a proclamare alla radio la sua natura umana.
Nel solo 2015 Akihito ha presenziato a 270 appuntamenti pubblici ed ufficiali; nel 2003 è stato sottoposto a bypass coronarico e lo scorso inverno ha fatto temere per la sua vita a seguito di una devastante forma influenzale.