Giappone. Alberello votivo di Abe al santiario, attesi gli strali di Cina e Corea del Sud

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Il premier giapponese Shinzo Abe ha inviato una tradizionale offerta rituale al santuario Yasukuni di Tokyo, nella fattispecie un alberello votivo, un “Masakaki”, nel momento in cui prendono iniziole cerimonie di quattro giorni. Abe, che è impegnato in campagna elettorale in vista delle elezioni anticipate della Camera bassa di domenica, potrebbe recarsi nei prossimi giorni al santuario e dare il via alle anch’esse tradizionali polemiche e minacce da parte di Cina e Corea del Sud.
Nel tempio è infatti custodito il Libro delle anime di quasi 2,5 mln di caduti, tra i quali 14 criminali di guerra di Classe A (crimini contro la Pace) e 1.068 condannati per crimini di guerra, coinvolti anche in massacri durante l’occupazione della penisola coreana e della Cina.
Per il 2014 e il 2015 il premier non aveva osservato la tradizione proprio per prevenire le polemiche, ma si erano comunque recati al santuario diversi membri del suo gabinetto; nel 2016 e nell’aprile scorso Abe aveva visitato con 90 membri del Parlamento e diversi fra sottosegretari e viceministri il tempio per la Festa di Primavera, tra gli strali di Pechino e di Seul.
Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lu Kang aveva affermato nell’occasione che “la Cina esorta il Giappone a guardare in faccia la storia di aggressione e a farsi un esame di coscienza, prendendo nettamente le distanze dal militarismo” e che “la Cina esorta il Giappone a conquistare la fiducia dei paesi vicini dell’Asia e della comunità internazionale con azioni concrete”.