Grandezze e miserie di Pyongyang

di Enrico Oliari –

La fotografia notturna ripresa dal satellite del “Defense Meteorological Satellite Program” mostra, per la regione della Corea del Sud, un mosaico di luci brillanti, mentre per la Corea del Nord una macchia pressoché scura:  è l’immagine tangibile di un paese che ancora non ha imboccato la via dello sviluppo, chiuso alla comunicazione esterna sia per scelta che per embargo e governato da un regime che tenta di far passare all’estero l’immagine di ciò che non è.
Nel perenne braccio di ferro sullo spegnimento dei reattori nucleari, il governo di Pyongyang riesce a portare a casa di tanto in tanto del petrolio e del riso, ma è ormai appurato che la povertà diffusa e la repressione cruenta degli oppositori sono gli effetti di una dittatura maoista-leninista di fatto al di fuori della storia.
Basti pensare che quello nordcoreano è il popolo più militarizzato del mondo, con 40 persone arruolate ogni 1000 abitanti e che nessuno dei 23 milioni di cittadini può lasciare il paese.
Il governo del paese è sostanzialmente una dittatura di stile stalinista retta dalla famiglia Kim, mentre il parlamento, senza opposizione, è composto da soli tre partiti, il Partito dei lavoratori della Corea, il Partito Socialista Democratico Coreano e il Partito Chondoist Chongu.
Stando a quanto hanno riportato esuli che clandestinamente hanno lasciato la Corea, vi sarebbero campi di internamento che tengono prigionieri 200.000 oppositori politici, mentre per Human Rights Watch e per Amnesty International, il livello di rispetto dei diritti umani è uno dei più bassi al mondo.
L’attuale presidente della Repubblica Democratica Popolare di Corea è, dal 17 dicembre 2011, Kim Jong-un, terzogenito di Kim Jong-il, il ‘Caro Leader’, a sua volta succeduto al padre nel 1994, Kim Il-sung, il ‘Presidente Eterno’.
Ed è proprio per festeggiare il centenario della nascita di Kim Il-sung, il prossimo 15 aprile, che la Corea dl Nord ha deciso di stanziare ben 2 miliardi di dollari, pari a un terzo del suo bilancio annuale, cifra che si va ad aggiungere agli 850 milioni di dollari spesi per lanciare in orbita, proprio on quei giorni, un satellite.
Come giustamente fa notare il quotidiano sudcoreano Chosun Ilbo, il quale riprende una nota di Seul, con gli stessi soldi si sarebbero potute acquistare, al prezzo corrente, 4,75 milioni di tonnellate di riso  ed alleviare così le sofferenze del popolo nordocreano.
Per il centenario del ‘Presidente Eterno’, sembra proprio che Pyongyang non stia badando a spese: sono già stati invitati ballerini ed artisti da tutto il mondo, oltre a 48 rappresentanti ufficiali di paesi esteri.