Guinea Equatoriale. E’ l’ora del “Dialogo Nazionale”

di Valentino De Bernardis –

Nguema teodoroIl 7 novembre si candida a diventare un giorno importante nella storia moderna della Guinea Equatoriale. Il presidente della repubblica Teodoro Obiang Nguema ha infatti indetto per tale data, presso il Sipopo Conference Center di Malabo, l’inizio della conferenza denominata “Dialogo Nazionale”. La prima occasione dopo trentacinque anni di potere dittatoriale in cui una Commissione governativa si troverà di fronte i membri di tutte le opposizioni, sia quelli dei partiti riconosciuti residenti nel paese, che quelli dei partiti fuorilegge, costretti a vivere in esilio al di fuori dei confini nazionali (principalmente Spagna).
L’inizio della distensione politica nella piccola repubblica africana risale allo scorso 29 agosto quando durante un discorso ufficiale al Palazzo del Popolo di Malabo, il presidente Obiang ha lanciato un inaspettato invito al dialogo a tutti i partiti d’opposizione. Proposta in un primo momento rifiutata dai diretti interessati, ma successivamente accettata a patto che fosse concessa un’amnistia generale a garanzia del loro rientro in patria; istanza quest’ultima più volte avanzata nel corso degli anni, ma sempre bocciata da Obiang. La svolta definitiva è giunta il 22 ottobre con la firma presidenziale di un’amnistia per tutti i condannati per crimini politici, e per chi è ancora in attesa di giudizio.
La prima mano tesa raccolta dall’opposizione in esilio è stata quella del partito Candidatura Independiente de Guinea Ecuatorial (C.I.) con il ritorno in patria il 25 ottobre del suo leader Gabriel Nse Obiang Obono, seguito successivamente da molti altri partiti.
L’apertura unilaterale di Obiang per una riconciliazione nazionale, è senz’alcun dubbio uno degli eventi politici più interessanti dell’Africa orientale. Resta da capire quanto le buone intenzioni si possano tradurre in qualcosa di concreto e soprattutto se il tavolo di discussione aperto sia solamente una trovata propagandistica o meno.
Al momento, sebbene sia presto per poter parlare di una transizione democratica, ci sono tutti i presupposti per poterlo fare in futuro.

Nella foto: Teodoro Obiang Nguema

@debernardisv