di Belkassem Yassine –
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha adottato venerdì 29 aprile 2016, 10 voti a favore, tre astensioni e due voti contro, la sua risoluzione 2285, con cui viene chiesta “una soluzione politica a questa vertenza di lunga data”, cioè alla questione del Sahara marocchino. Si tratta della quarta volta che il Consiglio di sicurezza interviene sull’argomento e che collega il regolamento di questo conflitto alla crisi della regione del Sahel.
Viene infatti auspicata “la cooperazione tra gli Stati membri dell’UMA al fine di contribuire alla stabilità ed alla sicurezza della regione di Sahel”.
Il Consiglio di sicurezza “insiste sull’importanza di un impegno delle parti al fine di proseguire il processo dei negoziati sotto l’egida delle Nazioni Unite”, e invita “le parti a continuare nel dialogo, allo scopo di arrivare ad una fase più intensa e più sostanziale nei negoziati”.
Il Consiglio di sicurezza ha ribadito ancora una volta l’importanza dell’iniziativa marocchina sull’autonomia a Sahara, indicando come “seri e credibili” gli sforzi del Marocco per la risoluzione del conflitto del Sahara; ribadisce inoltre “il suo appello alle parti ed agli Stati vicini perché cooperino con le Nazioni Unite, si impegnino a porre fine all’impasse attuale e realizzino progressi per una soluzione politica” del conflitto.
Il Consiglio di sicurezza ha anche insistito sulla necessità “della registrazione” e del censimento delle popolazioni dei campi di Tindouf, nel sud-ovest dell’Algeria.
Il testo della risoluzione ricorda, d’altra parte, il sostegno del Consiglio di sicurezza alla raccomandazione formulata nel rapporto del 14 aprile 2008, convinto del fatto che “uno spirito di compromesso delle parti sia essenziale per far progredire i negoziati”.
Il Ministero marocchino degli Affari Esteri e della Cooperazione ha riconosciuto nella risoluzione “una posizione contraria a tutte le manovre del Segretario generale dell’Onu”, Ban Ki-moon, il quale pochi giorni fa, in occasione della sua visita in Algeria, aveva affermato che il Sahara non rappresenta una regione del Marocco.
“Queste manovre – continua la nota – miravano ad alterare i parametri della soluzione politica, a far riaffiorare opzioni superate e a introdurre elementi sconosciuti dal Consiglio di sicurezza”.
“Il Regno del Marocco – riporta il testo del ministero – che aveva reagito immediatamente agli scivoloni del Segretario generale, ha espresso con una lettera ufficiale le sue riserve su quanto dichiarato da Ban Ki-moon, come pure il rifiuto totale di alcune affermazioni. Inoltre la risoluzione del Consiglio di sicurezza conferma il mandato della MINURSO così com’è evoluto durante gli ultimi anni, tenendo conto degli sviluppi riportati nel dossier”.
“Il Consiglio taglia così i tentativi di cambiamento del mandato della MINURSO e del suo allargamento a missioni non necessarie e ad azioni estranee alla sua ragione d’essere”, prosegue il ministero, rilevando che “è nel contesto di questo mandato che la risoluzione invita alla piena funzionalità della MINURSO”.
A tale riguardo il Regno del Marocco proseguirà “nel pieno rispetto delle decisioni che ha preso, cioè del dialogo volto ad arrivare alla fine della crisi. Vi è quindi garanzia del funzionamento regolare della MINURSO, principalmente nelle sue missioni fondamentali di sorveglianza del cessate-il-fuoco e di sminamento della zona cuscinetto a est del dispositivo di difesa” marocchino.
“Il Regno del Marocco – continua la nota – ringrazia i membri permanenti e non permanenti del Consiglio di Sicurezza e i paesi arabi fratelli, che hanno agito con cognizione e responsabilità e in uno spirito costruttivo ed amichevole, per arrivare all’adozione di una risoluzione che permetta la prosecuzione serena dell’azione dell’ONU in questacrisi”; il Regno del Marocco “si rammarica tuttavia che il membro del Consiglio di Sicurezza che aveva la responsabilità di redigere e di presentare il primo progetto della risoluzione, abbia introdotto elementi di pressione e di indebolimento della stessa, ed abbia agito contro lo spirito di partenariato che lo unisce al Regno del Marocco”.
Il ministero ricorda, a questo proposito, che “re Mohammed VI aveva denunciato, nel suo importante Discorso durante in occasione del vertice Marocco – Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG) svoltosi a Riad il 20 aprile 2016, gli ambienti ostili all’integrità territoriale del Regno, che agiscono per la destabilizzazione regionale”.
“Il Regno del Marocco, forte dei suoi diritti, della sua unità nazionale e della compattezza del fronte interno, proseguirà con determinazione la sua partecipazione al processo politico di regolazione di questa vertenza regionale”, afferma il ministero.
“Il Regno del Marocco – conclude la nota – resterà impegnato per la pace e la stabilità regionale ed internazionale; rimarrà altresì vigilante di fronte a qualsiasi scivolone o tentativo di minacciare i suoi interessi legittimi”.