Il Golpe Cileno e la fine di Salvador Allende

di Nicola Comparato

L’11 settembre è ricordato principalmente per l’attacco alle Torri Gemelle avvenuto nel 2001. Ma c’è un’altra importante data storica che riguarda questo giorno, ed è il colpo di stato in Cile che vide la fine del governo di Salvador Allende e l’inizio della dittatura di Augusto Pinochet. Il presidente cileno Salvador Allende fu eletto in modo democratico il giorno 4 settembre 1970. Tre anni dopo il suo governo fu destituito con un colpo di stato militare guidato dal generale Pinochet e appoggiato dagli Stati Uniti.
Allende è ricordato per aver istituito il primo governo di stampo marxista eletto nel continente americano. Secondo le versioni giunte fino a noi, il presidente Allende guidò il paese fino alla sua destituzione, e durante il colpo di stato militare rimase prigioniero nel Palacio della Moneda a Santiago del Cile, dove decise di non arrendersi alla violenza del generale Pinochet: scelse di togliersi la vita, sparandosi con un Kalashnikov, dopo aver rivolto il suo ultimo discorso al popolo dal Palacio della Moneda ormai assediato. Disse, “È possibile che ci annientino, ma il domani apparterrà al popolo, apparterrà ai lavoratori. L’umanità avanza verso la conquista di una vita migliore”.