Il muftì dell’Iraq emette una fatwa per boicottare i prodotti iraniani

di Guido Keller –

Non bastavano le sanzioni internazionali, che hanno comportato un aumento vertiginoso del costo della vita ed il crollo della moneta nazionale: ora ci si è messo pure il muftì dell’Iraq, Sheikh Rafi al-Rifai ad imporre con una fatwa (un decreto religioso) il boicottaggio dei prodotti iraniani. Il religioso ha accusato il regime di Teheran di interferenze negli affari interni dell’Iraq ed in effetti già in passato la rivista statunitense News Week aveva spiegato che dietro al presidente iracheno, lo sciita Nuri al-Maliki, vi sarebbe il generale iraniano Qasem Soleimani, capo della “Brigata Gerusalemme” (Quds Force), l’apparato delle Guardie della Rivoluzione specializzato in Esteri ed in Mondo arabo.
al-Rifai è uno dei più convinti sostenitori delle manifestazioni di piazza che da quasi due mesi si svolgono nelle principali città sunnite dell’Iraq per protestare contro il Primo ministro, ritenuto responsabile di usare politiche discriminatorie nei confronti dei sunniti.
La fatwa di oggi proibisce quindi agli iracheni credenti l’acquisto di prodotti importati dall’Iran e, come ha spiegato al-Rifai, “è diretta contro il governo di Teheran e non intende danneggiare il popolo iraniano”.
Il regime di Saddam Hussein si guardava bene dall’avere rapporti con la Repubblica degli Ayatollah, tant’è che fra i due paesi vi fu dal 1980 al 1988 una cruenta guerra.
L’invasione anglo-americana del 2003 ha tolto l’impedimento e quindi aperto le porte all’influenza iraniana nel paese, dove gli sciiti sono la maggioranza della popolazione.