IRAN. Continua la partita a scacchi sul nucleare iraniano

di Fabrizio Montagner –

kerry zarifQuella che si sta giocando in queste ore a New York sul nucleare iraniano è una partita a scacchi dove i pezzi sono mossi con cautela ed in modo del tutto calcolato: il presidente Rohani, che continua ad interessare per le sue aperture, misura ogni sua parola, per quanto sappia di avere la “benedizione” dell’ayatollah Khamenei: l’aurea di buonismo nasconde in realtà la necessità sia di riacquisire un ruolo nella scena politica internazionale, sia, soprattutto, porre fine ad un embargo che sta strangolando il paese, senza cedere troppo sul piano delle aperture. Dall’altra parte della scacchiera la comunità internazionale interpretata dai “5+1”, ovvero Francia, Gran Bretagna, Usa, Russia, Cina + Germania,
Il Segretario di stato americano John Kerry e il suo collega cinese Wang Yi hanno giudicato molto importante che l’Iran “risponda in maniera positiva” all’offerta già avanzata in Kazakistan sulla questione dell’arricchimento dell’uranio necessario per far funzionare i reattori delle centrali, ma anche, si sospetta, per costruire la bomba atomica.
Una strategia potrebbe essere quella messa in atto con l’avvio proprio in questi giorni della centrale atomica di Buhsher, l’unica iraniana e dell’intero Medio Oriente, dove l’uranio viene portato dai russi ed il materiale di scarto smaltito dagli stessi.
Kerry, a margine dell’Assemblea generale dell’Onu, incontrerà nel pomeriggio di oggi il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, assieme agli altri ministri degli Esteri del gruppo 5+1, mentre un prossimo incontro sarà a Ginevra a metà ottobre.
Kerry, a margine dell’Assemblea generale dell’Onu, ha incontrato ieri pomeriggio il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, assieme agli altri ministri degli Esteri del gruppo 5+1, ed ha definito “molto costruttivo” il colloquio, durante il quale, altra novità, lui e Zarif erano seduti l’uno accanto all’altro.
Kerry ha detto che al momento le sanzioni rimangono finché l’Iran non dimostrerà non persegue il possesso di armi atomiche, ad esempio aprendo agli ispettori Onu dell’impianto per l’arricchimento dell’uranio di Fordo: “E’ chiaramente in atto un processo verificabile, giustificabile e trasparente, grazie al quale si sia in grado di sapere con esattezza che cosa l’Iran intenda fare con il proprio programma nucleare”, ha detto Kerry.
Da parte sua il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, ha proposto il termine di scadenza di un anno entro il quale stilare e soprattutto realizzare un accordo sul controverso programma nucleare, ha dato garanzia che l’Iran non intende dotarsi di armi atomiche ed ha spiegato i motivi per cui a Teheran non interessa seguire quella strada.