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I due “big“ della diplomazia internazionale, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ed il Segretario di Stato Usa John Kerry, hanno confermato i primi esiti positivi dell’incontro in corso a Ginevra sul nucleare iraniano, fra il “5+1” (Usa, Gb, Russia, Cina e Francia + Germania) e la stessa Repubblica islamica. Alle sedute partecipano anche l’Unione europea, con Chaterine Ashton, e l’Aiea, l’Agenzia atomica internazionale.
La vice portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Marie Harf, ha reso noto che Kerry è arrivato a Ginevra “alla luce dei progressi compiuti” e “nella speranza che si giunga a un accordo” finale; già ieri erano giunti nella città elvetica anche Serghei Lavrov e l’omologo francese, Laurent Fabius. Quest’ultimo si era detto contrario ad un accordo nella precedente edizione delle trattative che si sono svolte nella medesima città lo scorso 7 novembre, in quanto la Francia si era fatta portatrice delle perplessità e delle istanze israeliane.
Il ministro russo Lavrov ha fatto sapere, attraverso un comunicato diffuso da Mosca, che “Per la prima volta in tanti anni il ‘5+1’ e l’Iran hanno la reale possibilità di arrivare a un accordo” sul controverso programma nucleare; dopo aver incontrato il ministro egli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, Lavrov ha reso noto che i capi delle due diplomazie hanno analizzato “aspetti-chiave delle posizioni delle parti che ostacolano il raggiungimento di un’intesa”, e scambiato opinioni “sulle modalità per superare le rimanenti divergenze”.