Israele. Netanyahu, forte di Trump, va per la sua strada: 566 case a Gerusalemme est

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Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato che sentirà oggi al telefono il presidente Usa Donald Trump in quello che sarà il loro primo colloquio ufficiale. Temi della telefonata saranno quelli ormai tipici della leadership israeliana, ovvero la “minaccia iraniana” e il conflitto con i palestinesi, a cui si aggiungerà la questione siriana.
Netanyahu sentirà quindi Trump poche ore dopo che il suo governo ha approvato la costruzione in tre colone a Gerusalemme est, oltre la Linea Verde in vigore del 1967, di 566 unità abitative per israeliani.
Ad annunciare la cosa è stato alla Radio Militare il capo del Comitato di programmazione edilizia della città, Meir Turgeman, il quale ha specificato che i permessi erano stati bloccati fino alla fine dell’amministrazione Obama.
Ieri migliaia di arabi israeliani hanno manifestato ad Arara, nel nord di Israele, per la distruzione delle loro case a Gerusalemme est, ritenute abusive dagli israeliani, al fine di far posto a quelle dei nuovi abitanti.
In settimana, durante scontri nel Neghev ad opera di palestinesi sfrattati, è rimasto ucciso dal fuoco della polizia un beduino che aveva travolto e ucciso intenzionalmente un poliziotto.
Netanyahu va quindi avanti per la sua strada, forte del fatto che ora alla Casa Bianca c’è chi gli proteggerà sempre le spalle; d’altro canto aveva fatto sapere di non voler rispettare la risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu di Natale, che condannava le continue costruzioni di alloggi per israeliani nei territori palestinesi.