ISRAELE. Palestina accettata alla Cpi. Netanyahu, ‘mai un nostro soldato in giudizio’

Notizie Geopolitiche –

abu mazenHa ottenuto esito positivo la richiesta del presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen, di adesione della Palestina alla Corte penale internazionale, un’azione volta sia ad ottenere un ulteriore riconoscimento sovranazionale, sia a portare eventualmente Israele davanti ai giudici per rispondere delle accuse di crimini di guerra.
Lo ha comunicato l’ufficio dell’Onu, sul cui sito si legge che il Segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon ha annunciato che la Palestina aderirà ufficialmente alla Corte penale internazionale il 1 aprile.
Il 31 gennaio Abu Mazen aveva firmato in diretta tv la richiesta di questa e di altre 13 adesioni a trattati internazionali, e già il 2 gennaio i documenti erano stati depositati presso le rispettive sedi.
La mossa aveva fatto infuriare il premier israeliano Benjamin Netanyahu , il quale aveva bloccato il versamento ai palestinesi di 106 milioni di tasse raccolte per conto dell’Anp, ed anche oggi ha affermato davanti al Consiglio dei ministri che “L’Anp ha lanciato una sfida e noi non ce ne staremo con le mani in mano”, “Non lasceremo che i soldati e gli ufficiali israeliani vengano trascinati davanti alla Corte dell’Aia. Sotto processo dovrebbero andare i leader dell’Autorità palestinese, alleati coi criminali di guerra di Hamas”. Per il ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman, la richiesta dell’Anp di aderire alla Corte penale internazionale “sancisce la fine degli accordi di Oslo”, siglati fra Yasser Arafat e Shimon Peres, di cui in realtà è rimasto solo il riconoscimento reciproco Israele – Olp.
Il nodo è venuto al pettine in un momento delicato per il governo Netanyahu, in realtà in crisi dopo le dimissioni delle “colombe” Tipzi Livni e Yair Lapid, responsabili dei dicasteri della Giustizia e delle Finanze, di non firmare la proposta di legge per la proclamazione di Israele quale “Nazione ebraica”, caldeggiata dai “falchi” Lieberman e Uri Ariel, ministro dell’Edilizia.
La richiesta di adesione alla Cpi è arrivata dopo che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha bocciato la proposta di risoluzione presentata dalla Giordania volta ad obbligare Israele nei confini del 1967 (otto “sì”, Argentina, Lussemburgo, Ciad, Cile, Giordania, Russia, Francia e Cina, due “no” da parte di Stati Uniti e Australia, e cinque astensioni, ovvero Regno Unito, Lituania, Nigeria, Corea del Sud e Ruanda).

Nella foto: il leader dell’Anp Abu Mazen