La Corea del Nord minaccia il quarto test nucleare. Mentre il popolo muore di fame

di Guido Keller

corea del nord lancio missiliNon sono bastati al regime nordcoreano del giovane Kim Jong-un i continui lanci di missili a medio e corto raggio dei giorni scorsi in concomitanza delle esercitazioni militari congiunte tra Stati Uniti e Corea del Sud “Resolve Key”(“Determinazione chiave”) e Foal Eagle (“Aquilotto”), le quali sono iniziate il 24 febbraio e dureranno fino al 18 aprile coinvolgendo 12.700 soldati statunitensi e circa 200.000 militari sudcoreani: oggi a Pyongyang si è voluto alzare il tiro facendo sapere alla comunità internazionale di “non escludere” la possibilità di effettuare un nuovo test nucleare, il quarto in otto anni.
Già lo scorso mercoledì il regime aveva provveduto al lancio di due missili balistici, sparati verso il Mar del Giappone, senza testata, cosa che aveva provocato la ferma condanna del vertice in corso a l’Aja ed il giorno dopo dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
L’ultimo test atomico è stato portato a termine il 12 febbraio 2013 presumibilmente non distante dalla la città di Kilju County; il ‘United States Geological Survey’ ha stimato una potenza compresa tra i 6-7 kilotoni di TNT. I due precedenti risalgono all’ottobre 2006 e al maggio 2009.
Una nota diffusa oggi dal ministero degli Esteri della Corea del Nord riporta che “È inaccettabile che il Consiglio di sicurezza dell’Onu condanni i nostri test difensivi costituiti da lanci di missili ignorando invece le prove di guerra nucleare fatti dagli Stati Uniti e che hanno avuto come conseguenza le nostre azioni”.
La Corea del Nord è un paese che spende molto in armamenti e nella ricerca nucleare, tuttavia il paese è costretto a dipendere dagli aiuti alimentari esterni e chi è riuscito a lasciare il paese ha raccontato di una popolazione, specialmente nelle zone rurali, portata alla denutrizione; è uno dei paesi più impenetrabili del mondo, conta poco meno di 25 milioni di abitanti e se nei primi decenni di instaurazione del regime del Partito dei Lavoratori, di stampo marxista-leninista, ebbe una certa crescita, da anni ormai soffre di carenze alimentari, al punto che nell’aprile dello scorso anno Desiree Jongsma, coordinatore Onu in Corea del Nord, aveva dichiarato che due terzi delle persone che vivono in Corea del Nord soffrono di insicurezza alimentare cronica, anche se le puntuali importazioni hanno finora consentito quest’anno di evitare una crisi.
Secondo un’inchiesta nazionale sulla nutrizione realizzata dall’Onu nel 2012, quasi il 28 per cento dei bambini al di sotto dei cinque anni soffre di malnutrizione cronica e il quattro per cento è gravemente denutrito. Anemia e denutrizione sono tra le principali cause della mortalità materna e infantile, ha indicato lo studio. Per quanto riguarda i diritti umani, diverse testimonianze di prigionieri evasi hanno indicato la presenza di campi di concentramento e di rieducazione nei quali sarebbero internati milioni di cittadini.
Proprio per giustificare al popolo affamato lo sperpero di energie in inutili armamenti, Pyongyang approfitta delle “crisi” diplomatiche, come le annuali esercitazioni militari fra Stati Uniti e Corea del Sud per fare la voce grossa e mostrare i muscoli. Salvo poi ritornare con il cappello in mano a bussare alla porta della comunità internazionale per chiedere aiuti.